mercoledì 11 novembre 2015

Morte a Venezia


Titolo originale: Morte a Venezia
Nazione: ITA
Anno: 1971
Genere: Drammatico
Durata: 120'
Regia: Luchino Visconti
Cast: Dirk Bogarde, Romolo Valli, Mark Burns, Nora Ricci, Marisa Berenson

Trama:
Gustav von Aschenbach, musicista tedesco di mezza età in grave crisi spirituale, si reca in vacanza a Venezia. Al sontuoso Hotel des Bains del Lido fa conoscenza con una numerosa famiglia aristocratica polacca e rimane fortemente colpito dalla presenza dell'efebico figlio maschio, un adolescente di nome Tadzio, nel quale Aschenbach sembra trovare quell'ideale estetico che ha tenacemente perseguito per tutta la vita. Il turbamento sempre più incontrollato che prova per il giovinetto gli impedisce di partirsene dalla città, minacciata da un'epidemia di colera che le autorità cittadine tentano con ogni mezzo di tener nascosta per non compromettere la stagione turistica, e...

Commenti:
Mettere insieme due "mostri sacri" come Visconti e Mann non poteva che generare un capolavoro assoluto del cinema! E questo anche perché il nostro geniale regista ha apportato quelle indispensabili modifiche al testo originale necessarie a portarne la storia sul grande schermo. Si è molto discusso, in ambito accademico, sulla sua scelta ma devo ancora trovare qualcuno che non abbia (giustamente!) osannato il risultato finale.
Il film rende perfettamente l’atmosfera descritta nel romanzo: cupa e decadente che avvolge la splendida Venezia, seppur in preda al colera. Una Venezia che ha in sé il senso della morte così come il protagonista, che ancora non ha preso coscienza di essere ormai un artista in declino e che si trova davanti a drammatici interrogativi che vengono sublimati attraverso il confronto/scontro con il suo amico Alfred. La bellezza, lo spirito, la purezza confrontati con la malattia come condizione necessaria dell’essere artista, il sogno della giovinezza, la dignità umana e l’estrema difficoltà di unirla al concetto di arte e realtà. E qui mi fermo perché ci sarebbe davvero troppo da dire.
Visconti mette insieme lo svolgersi dell’azione con una splendida serie di fashback suggestivi, funzionali ai fini della biografia del protagonista e di forte riflessione filosofica/psicologica che vanno meravigliosamente di pari passo con l’evolversi del "presente", con il decadimento e l’avvicinarsi della morte. Tutto questo contribuisce a creare quel climax che rende la pellicola, dal punto di vista della narrazione, omogenea e mai noiosa, anche grazie anche al sapiente uso della musica, dei tempi e dell’ambiguità degli spazi. Pregievole omaggio anche a Mahler (il protagonista originale del libro e a cui capitò davvero di avere il trucco colare sulla fronte, trasformato da Mann in scrittore e nuovamente in compositore qui da Visconti) con il bellissimo "Adagetto" dalla sua quinta sinfonia a fare da sfondo sonoro.
Colpisce infine con quanto garbo e sensibilità il regista tratti il tema dell’omosessualità, con quanto rigore e asciuttezza registri il dissidio tra arte, realtà e valori borghesi denunciando, come fa già Mann nel libro, quale prezzo si paghi per il privilegio della diversità attraverso la sofferenza, l’alienazione ma anche l'autocompiacimento. Tutto ciò porterà il protagonista (alter ego del regista ma in cui si identifica ogni spettatore minimamente sensibile) addirittura a truccarsi solo per sembrare più giovane agli occhi di Tadzio. Capolavoro assoluto non solo italiamo ma mondiale, questo è forse il più bel film di Visconti! :D



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Dedico questo film al carissimo LuD che, dopo tanto tempo, ha deciso di riaprire il suo bellissimo blog (ora sito)  
http://il-cinefilo.blogspot.it/

Vi invito tutti a seguirlo e a sostenerne gli sforzi anche perché
, oltre al suo già noto gusto e alle nuove scelte di inserire sia le tracce audio italiane che le originali con l'aggiunta dei sottotitoli, ha deciso di usare Mediafire come host che, in quanto a velocità di download per i free non ha nulla da invidiare a Mega! ^__^



BUONA FORTUNA, LUD!!! :D

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Dati tecnici:
Audio: AC3 ITA+ENG
File Name: Morte a Venezia.mkv
Codec ID: H.264/MPEG-4
Resolution: [ Width: 720 Height: 304]
DRF medio: 20.944928
Deviazione standard: 3.221022
Frame Rate: 25 fps
Durata: 02:05:08 (7508.08 s)
Bitrate: 1086.010763 kbps
File size: 1.351.838 KB
Subtitles: ITA+ENG

Screenshots:







DVD Cover: compresa nel file
Cartella MeGa
https://mega.nz/#F!zwcU2JQC!1Y0Mb8zR0ssK438FW0aAvA

12 commenti:

  1. Ho già detto fin troppo del film nella sezione "Commenti" (anzi, forse mi sono lasciato addirittura trasportare XD) e posso solo aggiungere che la parte più difficile nel creare questo post è stata la scelta delle 6 immagini da mostrarvi. Solo 6?!?!? Ogni fotogramma di questo film meriterebbe un articolo a se stante e, incorniciato, potrebbe essere tranquillamente esposto al Louvre o ai Musei Vaticani! :O
    Vista la qualità del soggetto, mi è sembrato appropriato dedicarla a Lud e al suo ammirevole sforzo di tornare al lavoro come blogger. Un caloroso applauso da tutti al nostro amico! :D
    Purtroppo il suo nuovo sito non sembra avere (ancora?) i feed e quindi il suo link nella sezione "Blog amici" qui a sinistra non salirà mai di posizione; vi invito a controllarlo regolarmente per non perdervi i suoi ottimi lavori!
    Più che "buon divertimento", visto il film mi permetto di augurare a tutti voi: "Buona sindrome di Stendhal"!!! :D


    (Dopotutto, perché devo essere solo io a cadere in catalessi ogni volta che vedo questa meraviglia? ^__^)

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    1. sn G.R.A.Z.I.E.
      mi trovi https://justpaste.it/u/rlb

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    2. Fantastico, grazie! :D

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  2. Hai calato un "carico" da novanta, caro il nostro Ranmafan! Non so perché, ma Visconti sembra oggi essere un autore un po' dimenticato... :-(
    Inutile dire che ci uniamo a te nella gioia di rivedere Lud attivo.

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  3. Sei davvero caro Ranma. E grazie anche a te tiopito.
    La voglia di ricominicare era davvero troppo forte per stare con le mani in mano :)
    L'audio italiano sarà sempre più raro nelle mie pubblicazioni, sto maturando ormai una sorta di rifiuto ai modi di dire senza senso che, per forza di cose, il doppiaggio sta conferendo alla cinematografia. Un film, come un'opera d'arte, va visto e goduto per come è stato concepito. Imprimere un giallo ancora più intenso alle stelle della "Notte Stellata" di Van Gogh non darebbe più forza o bellezza all'idea originale dell'autore. Aggiungere è privare, talvolta.
    Questo è il concetto che porterò avanti con efferata forza!
    Vi abbraccio miei cari, grazie infinite ancora.
    LuD

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  4. Figurati! Sei stato un punto di riferimento per molti di noi, è ovvio che ti volevamo di nuovo operativo. Quando poi ti ripresenti con un progetto così ambizioso... che dire, BRAVO! :D

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  5. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  6. Bellissimo film. Parlando di Visconti mi fa sempre piacere ricordare l'incredibile lavoro di Piero Tosi ai costumi. La sua passione, il talento talento e la maniacale dedizione forse non sono mai stati eguagliati. Tantomeno superati.

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  7. Ehi p3k1n0 quanto tempo, è bello rivederti! :D
    Hai perfettamente ragione, Tosi era un grande e la sua cura per i dettagli esaltava non solo Visconti ma anche Soldati. Pochi si sono accorti della sua bravura ne Il vizietto ma, una volta notata, è impossibile non applaudire. La scuola di costumisti nostrana (se di "scuola" si può parlare, visto che è pur sempre Italia >_<) è ricca di talenti grandissimi che, come accade spesso, ormai sono costretti a farsi valere all'estero. Ancora non dispero ma mi auguro davvero che qualche grande regista prima o poi spunti nuovamente anche qui. Magari prima degli anni '40 di questo secolo. T_T

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  8. Il film sarà anche un capolavoro, non si nega, ma racconta ne più ne meno, la storia di un PEDOFILO

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    Risposte
    1. Certamente, amico anonimo, proprio come altri parlano di femminicidi, di prostituzione, di terrorismo, di malavita, di stregoneria, di guerra, di genocidi e quant'altro.
      E non intendo docufilm ma film che hanno fatto la storia del cinema (e del teatro!). Perché sono "Storie" e non "manuali d'uso".
      Leggere Romeo e Giulietta non vuol dire approvare il suicidio adolescenziale, ed ancor meno commetterlo, proprio come guardare il Padrino non ti trasforma in mafioso, e chi dice il contrario esagera, mente o, se è serio, ha gravi problemi di percezione della realtà. Separare la finzione dalla realtà è il compito dello spettatore ed infatti, per citare Woody Allen, ascoltando Wagner a me non "viene voglia di invadere la Polonia". ^__^

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    2. Chiaro e cristallino, caro Ran! ;-)

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