venerdì 1 giugno 2018

Grease - Brillantina


Titolo originale: Grease
Nazione: USA
Anno: 1978
Genere: Musicale
Durata: 110'
Regia: Randal Kleiser
Cast: John Travolta, Olivia Newton-John, Jeff Conaway, Barry Pearl, Michael Tucci, Kelly Ward

Trama:
Nel corso delle vacanze estive, Danny conosce e passa molto tempo insieme a Sandy, una ragazza che però deve tornare in Australia. Sicuro di averla persa, il ragazzo la ritrova invece all'inizio dell'anno scolastico poiché, trasferitasi da Sidney, si è a sua volta iscritta alla "Rydell" e...

Commenti e recensione:
Inutile dilungarsi troppo sulla trama di Grease che, da qualsiasi punto di vista lo si analizzi, è assolutamente superficiale ma, e nessuno potrà negarlo, il film è un vero e proprio cult della storia del musical. Moltissime le pellicole e le opere teatrali che, seppur labilmente, trovano le proprie basi ispiratrici nel lavoro diretto da Randal Kleiser e debuttato nelle sale nel 1978. Con il suo stile assolutamente patinato, tanto da raggiungere picchi che oggi sarebbero definiti squisitamente kitsch, Grease più che un film è una vera e propria icona, rappresentativa di un modo di vivere, ormai socialmente superato ma sempre di forte impatto. I pantaloni a vita alta e dai colori sgargianti, i foulard infiocchettati attorno al collo, i capelli cotonati o stretti in boccolose code e le volteggianti gonne a ruota che, seppur tipiche della storia del costume degli anni Cinquanta, vengono ancora identificate con questi anni proprio grazie ai costumi del musical che li ha trasformati in simboli distintivi di un'ideologia. Per non parlare della colonna sonora, rimasta per molte settimane in testa alle classifiche di molti paesi e ancora oggi parte integrante della formazione musicale di molti (ex) adolescenti. In Gran Bretagna i duetti "You're The One That I Want" e "Summer Nights" arrivarono entrambi in vetta alle classifiche e sono, ancora oggi, rispettivamente al quinto e al ventisettesimo posto tra le vendite ufficiali di singoli di tutti i tempi. °O°
La pellicola è un fumettoso ed intrigante adattamento di Kleiser (nel curriculum, l’avventuroso-romance Laguna Blu e il fantascientifico per ragazzi Navigator ^__^) dell’omonimo musical di Jim Jacobs e Warren Casey che riporta intatta sullo schermo l’atmosfera easy della controparte teatrale ma a cui aggiunge due fascinosi e talentuosi divi del momento come John Travolta, reduce dal successo de La febbre del sabato sera (credo che Henry Winkle, il Fonzie di Happy Days che rifiutò la parte, si stia ancora mangiando le mani!) e la splendida Olivia Newton-John, al suo secondo ruolo da protagonista dopo il musical inglese del ’70 Tomorrow. Come ho già fatto notare più volte in queste pagine, questi attori venivano preparati davvero benissimo!
Grease è un film da vedere e rivedere, una volta magari anche in lingua originale e con i sottotitoli di supporto per apprezzare la funzione decisamente narrativa dei siparietti musicali. :D

Piccolo extra, penso gradito: la mitica colonna sonora originale! ;)


Dati tecnici:
Audio: AC3 ITA+ENG
File Name: Grease.mkv
Codec ID: V_MPEG4/ISO/AVC
Resolution: [ Width: 720 Height: 304]
DRF medio: 21.849470
Deviazione standard: 4.457528
Frame Rate: 25 fps
Durata: 01:46:01 (6361 s)
Bitrate: 1443.857848 kbps
File size: 1.820.754 KB
Subtitles: ITA+ENG

Screenshots:









DVD Cover: compresa nel file
OST (Original Sound Track): compresa nella cartella
Cartella MeGa
https://mega.nz/#F!OAYzjThb!g7VW_Uk3kmjeGfjq0kCiug

18 commenti:

  1. Chiaramente vista l’atmosfera romance, i corposi numeri musicali e tutto il repertorio anni ’50 alla Happy Days, chi cerca spessore e contenuti è gentilmente invitato a non partecipare allo spettacolo onde evitare borbottii durante la proiezione. Per tutti gli altri, il divertimento è assicurato visto che il repertorio di brani è davvero memorabile e senza tempo, con classici come la scatenata You’re the One That I Want e la romantica Hopelessly Devoted to You a cui è davvero difficile resistere. ^__^
    Nel 1982 ne uscì anche un sequel, decisamente dimenticabile. >_<

    Carissimi amici, nell'attesa di passare anche la soglia dei sei milioni (immagino arrivi a giorni) ecco per voi un musical con ben pochi rivali! Buon Divertimento! :D

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  2. Film che ricordo con piacere. Ottimi numeri di ballo. La bellezza della leggerezza. Credo che tutto il segreto del film stia nel godere senza problematiche del primitivo scium-pa-pah delle canzoni. Su questo tema una volta scrissi un post che, se mi consenti, Ran, ora linko, magari fosse anche solo per me stesso: http://penultimi.blogspot.com/2008/07/gli-straordinari-scium-pa-pah-di-grease.html
    Mi sembra di averlo scritto ieri, ma sono passati dieci anni :-)
    Peraltro di recente hanno fatto un altro Grease (Grease live), ma intelligentemente hanno evitato il confronto con questo film (si sa che i remake perdono sempre), essendo la nuova storia di solido impianto teatrale. Le canzoni del nuovo film sono cantate in modo più moderno, anche se meno efficace e tutti gli attori del remake, dal primo all'ultimo, sono più atletici delle loro antiche controparti. C'è che Olivia Newton-John canta meglio dell'atletica ragazza che la sostituisce e Travolta balla due spanne più su del guizzante giovanotto che gli subentra. E saluto tutti con un sacrosanto scium-pa-pah. :-)

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    1. Bellissimo post, davvero! Ovvio che lo lascio linkato, è un omaggio davvero gradito e che condivido in pieno. :)
      In realtà, sembra incredibile che sia di dieci anni fa; allora non è solo un'impressione: questi brani sono senza età! :D

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    2. Carissimi, concordo con quanto dite. In realtà, diciamolo, non è che sia un gran film però ha quella adolescenziale leggerezza che ce lo fa apprezzare ancora oggi!

      Piccola riflessione: anche se, sia per registro narrativo che per finalità del prodotto, sarebbe scorretto paragonarlo ad American Graffiti (che ovviamente resta un palmo al di sopra), con la pellicola di Lucas Grease fa comunque parte di quella rivisitazione degli anni a cavallo dei 50/60 che conobbe un certo successo nei Settanta. E che noi, che ci siamo puppato tanto Happy Days, abbiamo molto apprezzato! :-)

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  3. Due piccole riflessioni. Una per tiopito: come si giudica un film? Ci sono tanti modi, ovviamente. Un modo è che io o lui o qualcun altro ci mettiamo ad argomentare alla maniera dei vecchi critici cinematografici sapientoni, accavallando la gamba e tirando fuori qualche parolone importante se ne siamo capaci, facendo sociologia intellettualoide se ne siamo capaci, disegnando affreschi culturali conditi di alte o supposte tali citazioni cinematografiche se ne siamo capaci. E’ un modo complicato, mi è un pochino antipatico e poi non credo nemmeno di essere capace di praticarlo. Un altro modo più semplice, adatto a film che hanno già qualche anno, è che non si fa nessuna prosopopea, anzi nel giudicare un film non si parla e non si ragiona per niente. Si prende semplicemente un metro o meglio ancora un calibro e si misura l’estensione e la profondità dell’orma che il film ha lasciato nella coscienza collettiva. Non ci frega niente se il film è bello o brutto, si misura soltanto l’orma che ha lasciato. Si vede se è profonda, larga, se si mantiene inalterata nel tempo. Nell’usare questo secondo metodo si vedrebbe che l’orma lasciata da Grease è sicuramente maggiore di quella di un film come American Graffiti (film peraltro simpatico e gradevole, anche se talvolta incline alla pesantezza esistenziale e alla tendenza a lanciare messaggi di qualche genere). Infatti Grease è un film tuttora proiettato e conosciuto anche dalle nuove generazioni, se ne fanno remake e soprattutto spettacoli teatrali, in Italia (ne ha fatto uno la Cuccarini, ma anche altri attori noti e meno noti), in Francia, in Inghilterra o negli Stati Uniti; non lo so per cento, ma scommetterei che c’è o c’è stata una rappresentazione teatrale di Grease anche in Giappone o, che ne so, in Papuasia). E mi domando: se una pellicola lascia un’orma così visibile e rilevabile nella società dopo quarant’anni, si può trattarlo con sufficienza? Bene, la prima riflessione ha preso troppo spazio, la seconda dovrà attendere tempi migliori. :-)

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    1. XD XD XD Così ci lasci friggere nell'attesa!!! ^__^
      Come ho scritto prima, in Grease non ci sono motivazioni o messaggio (cosa che né Lucas né Ron Howard avrebbero mai osato) e va goduto in modo assolutamente istintuale. Amo tantissimo American Graffiti ma si tratta di un titolo troppo diverso per un paragone: il periodo storico è prossimo ma certo non le tematiche (che peraltro qui quasi non ci sono ^__^). Hai ragionissimo sul fatto che l'"impressometro" è sicuramente lo strumento più giusto per valutare un'opera nel lungo tempo ma aggiungo che, nella immediatezza della fruizione, è ancora più importante il "goduriometro". Rivedendo Grease, il mio è andato, ancora una volta!, fuori scala. (。^‿^。)

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    2. Caro Eskimo, mi sa che hai frainteso, attribuendomi una sufficienza che, no, non è nelle mie corde; è indubbio che io non disdegni la pippa intellettualoide, ma sai benissimo anche che non ho mai cercato strane giustificazioni sociologiche nel proporre, per esempio, le tette di Edwige Fenech sulle pagine del mio blog dormiente.

      Il monologo alla Ghezzi, sono d'accordo, lo possiamo anche evitare, ma basarsi sull'impatto che un film ha avuto sulla coscienza collettiva, mi spiace, non è un giudizio critico, bensì un dato storico e proprio... sociologico.
      I primi due film di Guerre Stellari, gli unici che io abbia visto, avranno lasciato una profonda impronta nella coscienza collettiva, ma per me (chiedo scusa a tutti, specialmente a Ranmafan e a Giuseppe) rimangono dei "filmetti". E non è questione di ritenermi superiore o con il cervello più fino, è questione semplicemente che non mi sono piaciuti, per trame e dialoghi.

      Son d'accordo con te quando parli del segno che Grease ha lasciato nel corso degli anni: verissimo che è conosciuto e apprezzato anche dalle nuove generazioni.
      Resta il fatto che per me (ribadisco, personalissimo parere di spettatore, pur con tendenza alla pippa mentale) è un "filmetto", che comunque ho rivisto diverse volte, più di... chessò... Odissea nello Spazio, tanto per citare una pellicola cervellotica che sprona alle meglio/peggio elucubrazioni (e che non ho mai amato particolarmente).

      Per rispondere alla tua domanda, credo che il metro migliore sia pur sempre il buon vecchio giudizio soggettivo basato proprio sul bello/brutto, mi piace/non mi piace. Giudizio che ovviamente vale principalmente per noi stessi.

      Un saluto.



      ps- va da sè che anch'io attendo la seconda riflessione... :-)

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    3. Mi citi "Guerre stellari", tiopito, una serie di film che non ho mai sopportato (nei primi due perlomeno Harrison Ford aveva una certa vitalità e la principessa Nonsocosa emanava sensualità feromonica dal notevolissimo ombelico). Che cosa dovrei dire, che sono filmetti cretini con pupazzi di cartapesta? Eppure sono quarant'anni che sono lì, scene e personaggi della saga sono citati dovunque, in serie televisive, film, romanzi, articoli, perfino in discorsi di politici (Reagan ha fatto varie citazioni dai film, per non dire che l’idea stessa dello scudo missilistico che probabilmente ha contribuito alla caduta dell’Unione Sovietica e poi del muro di Berlino potrebbe essere stato ispirato in una certa qual misura dalla saga). Dobbiamo riconoscere che Guerre Stellari era lì quasi mezzo secolo fa ed è qui adesso, e probabilmente ci sarà ancora in futuro, è una vivida icona del cinema, come le gonne alzate di Marilyn, e il fatto che a me è personalmente mi stia sulle scatole è un evento del tutto trascurabile, starei per dire nullo. Mi citi le tette di Edvige Fenech. Bene, ho rivisto qualche scena di alcune vecchie commedie sexy all’italiana e devo ammettere che alcuni di quei vecchi film non erano poi così scadenti come a volte li si dipinge, avevano, alcuni, una certa esuberanza primordiale, una qualche vivacità goliardica, dei duetti anche ben fatti ad esempio tra il bidello Cannavale e il preside Carotenuto. Non molti anni fa rividi “Malizia” di Samperi (siamo già a un gradino più alto) e lo trovai assolutamente ben fatto, ovviamente nel suo ambito, e la cosa che trovai più riuscita fu la colonna sonora scritta nientedimeno che da Fred Bongusto.
      La seconda riflessione nel frattempo me la sono scordata e poi anche qui siamo lunghi :-) Un caro saluto a te e non ti volevo accusare di niente. :-)

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    4. Infatti vedo che siamo tutti d'accordo nel dire che un film va valutato esclusivamente in base alle sensazioni che ci ha dato. Questo implica che il "valore" di un film è esclusivamente personale ed individuale (anche se, magari, è piaciuto a tanti). Io stesso, che pubblico solo titoli che mi sono piaciuti, mi accorgo di essere spesso da solo ad apprezzarli ^___^. Questo non ne sminuisce affatto il valore perché, per me, restano "belli".
      Ci sono troppe variabili che rendono bello, per l'individuo, un film e, spesso, sono dovute anche fattori esterni alla pellicola stessa (un ricordo, una compagnia speciale quando lo si è visto, un particolare stato d'animo...). Sì, il "godurimoetro" è senz'altro lo strumento più corretto e, a questo punto, direi che varrebbe quasi la pena di brevettarlo... e mandare finalmente in pensione i vari Morandini! XD

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  4. Ricorderai, Ran, che Tarantino ha rivalutato la commedia sexy all'italiana e che da quel momento i giudizi sono lievemente cambiati in determinati ambiti. Ma, aggiungo io, Tarantino ha potuto rivalutare la commedia sexy perché essa aveva lasciato una traccia nella percezione generale, non una traccia eccezionale, ma qualcosa di rilevabile (ricordi l'"impressometro" che è ciò che conta?). Senza traccia Tarantino non avrebbe rivalutato un bel nulla.

    Peraltro Tarantino mi fa venire l'orticaria, ma se tra vent'anni i suoi film avranno un'eco importante nel panorama filmico (quindi non solo tra critici parolai e benpensanti del cinema) sarò pronto a riconoscere, ammesso di trovarmi ancora in questa valle di lacrime, che quando abbiamo torto abbiamo torto.

    Ne approfitto per dire che trovo magistrale la gestione dei balli molto numerosi in Grease. Il ballo affollato in Grease è un piccolo film, con trame e sottotrame, ritmo, comicità, provocazione sessuale, ritorno alla sobrietà, goliardia e altro ancora. Vedo ora che hai aggiunto il cd musicale alla release con alcune canzoni che non ricordo di aver sentito nel film e ti ringrazio. Anche per me XD.

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    1. Tranquillo, non mi sono sentito accusato di nulla sul piano personale. :-)
      Secondo me hai tutto il diritto di provare orticaria per Tarantino, senza temere di dover abiurare le tue posizioni, anche quando (e se) dovesse diventare un pilastro della nostra cultura popolare.
      Un saluto.

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    2. Non credo che lo diventerà mai, BVZP, anche perché la nostra cultura popolare avrebbe dovuto arrivarci DA SOLA a recuperare una sacrosanta memoria cinematografica di genere (tanto per fare un'esempio di rilievo, com'è possibile che debbano essere Tarantino e Burton a ricordarci chi era Mario Bava?), senza imbeccate da parte di chicchessia... che però, essendoci state, mi fanno spesso sorgere più di un dubbio sulla sincerità di certe rivalutazioni: frutto di percorsi personali o di "se l'ha detto Quentin, allora mi fido a scatola chiusa" (come chi adora a priori il suo citazionismo senza magari aver mai visto nemmeno un terzo dei film che lui cita)?
      Tornando a Grease, io -da non proprio grande amante del musical quale sono- lo definirei senz'altro un "film senza pretese particolarmente riuscito"... :-)
      P.S. Ah, naturalmente, riguardo a Star Wars e 2001: Odissea nello spazio cercherò con grande sforzo di perdonarti anche questa voltaaaAAAAHHRRGH!! ;-) XDXD

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    3. Perdonami solo per Guerre Stellari. Odissea nello Spazio è semplicemente uno dei film del Maestro Kubrick che ho amato di meno, nonostante la qualità tecnica eccelsa.
      Troppo simbolico/metaforico? Il monolite, il computer, il viaggio... Certo ha dato il via a fiumi di quelle chiacchiere da salotto colto che l'amico Eskimo poco digerisce, e non proprio a torto.
      Dovrei rivederlo, magari approfittando delle proiezioni di questi giorni, ma purtroppo non ci riuscirò... :-(

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    4. Chiacchiere da salotto colto che ho sempre cercato di evitare, BVZP, e delle quali francamente 2001: Odissea nello spazio non ha mai avuto bisogno per occupare quel posto che gli spetta di diritto nella storia del cinema (tra le "perle" ad alto pippaggio pseudo-intellettuale ricordo l'idiozia di un monolito ridotto a simbolo fallico: immagino la gioia di Arthur Clarke di fronte a una sì alta comprensione della sua opera ispiratrice)... quanto a rivederlo, ci sarà sempre tempo anche al di là delle proiezioni per il cinquantenario. ;-)

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  5. Grease ha l'altissima "pretesa" di divertire e secondo la percezione di molti, vissuti in varie epoche e regioni e stati culturali, ci riesce. Supersorriso, si sa.

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    1. E qui forse sono io ad essere stato equivocato perché "film senza pretese" per me NON ha accezione negativa (sennò lo chiamerei "filmaccio" o "filmucolo", per dire) e, oltre ad essere realizzato in modo altamente professionale, può benissimo assolvere comunque alla funzione che Grease assolve -appunto- egregiamente: non a caso l'ho definito anche "particolarmente riuscito". Tocca a me: sorriso normale e senza malizia, ovvio. :-)

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    2. ^__^ Tipica discussione da Internet; alla fine siamo tutti, più o meno, tutti d'accordo. :)

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