martedì 15 ottobre 2019

La banda Baader Meinhof


Titolo originale: Der Baader Meinhof Komplex
Nazione: GER
Anno: 2008
Genere: Drammatico
Durata: 149'
Regia: Uli Edel
Cast: Martina Gedeck, Moritz Bleibtreu, Bruno Ganz, Alexandra Maria Lara, Johanna Wokalek

Trama:
Negli anni Settanta Ulrike Meinhof, giornalista borghese e progressista, si unisce al gruppo armato guidato da Andreas Baader per protestare contro la guerra in Vietnam e l'imperialismo, sostenuto dalle istituzioni tedesche nelle quali ancora agiscono uomini dal passato nazista. L'uomo che più li comprese fu anche il loro più irriducibile cacciatore: Horst Herald il capo delle forze di polizia, che...

Commenti e recensione:
È stato definito dalla critica "un lavoro imperfetto" ma La banda Baader Meinhof è un film di grande complessità. Riesce a tenere un buon ritmo per tutta la sua lunga durata (quasi due ore e mezza), coinvolge nel modo giusto e fa riflettere sul rapporto tra i personaggi in scena ed il contesto storico di riferimento. Concitato e profondo, nonostante qualche ridondanza, il film ha dalla sua, oltre ad una colonna sonora notevole e scene d’azione da cardiopalma, una confezione davvero accurata. Il cast stellare teutonico (e dintorni), in notevole forma, propone gli attori più sulla ribalta al momento, scelti e ritoccati così bene da somigliare veramente ai personaggi originali. In particolare meritano una menzione i due protagonisti, Moritz Bleibtreu, che interpreta il carismatico, folle Andreas Baader e, soprattutto, la grandissima Martina Gedeck (Ulrike Meinhof) in evidente stato di grazia.
Il film non vuole instillare morali e, pur nella sua complessità di cronistoria, spesso offre ricche introspezioni nelle ragioni, sogni e frustrazioni di una generazione. La ricostruzione storica, ma soprattutto l’attenzione alla ricostruzione delle azioni della banda, risuonano di un realismo oculato e mai palesemente di parte. Il regista la chiama Drammaturgia a pezzi, un racconto che non esalta gli eroi ma descrive le azioni, dei terroristi quanto dello Stato. Ci riesce anche evitando esaltazioni stilistiche, quali dolly o particolari movimenti di macchina, è infatti la macchina a mano a regnare sovrana, quella "camera-stylo" che trascrive il fatto, la cronaca, e fa rivivere allo spettatore la violenza di una manifestazione bagnata di sangue dalla polizia, una fuga ad un posto di blocco o la vita quotidiana della clandestinità.
La banda Baader Meinhof osa raccontare, col maggior rigore possibile, una storia in Germania scomoda ancora oggi, dopo tanti anni, ed è stato infatti accolto da mille polemiche. Perché in qualche modo, ne escono tutti male: dai membri della Raf, che sembrano quasi farneticanti e confusi ideologicamente, ai militari, al sistema giudiziario ed ai politici. L’unico che si salva è, forse, il superpoliziotto interpretato da Bruno Ganz, evidentemente troppo vecchio per fare il terrorista e, qui, perfettamente nella parte. Ne uscirebbe male anche l'ex DDR, per il suo coninvolgimento in tutti quei fatti, ma il suo ruolo non viene quasi mai accennato. Peccato.
Tuttavia, a parte queste omissioni, il film di Edel resta un’opera onesta che ha il merito di offrire una contestualizzazione storica alla formazione della Raf, mostrando, tra l’altro, come l’organizzazione armata godesse di un ampissimo strato di simpatizzanti, soprattutto tra i giovani. La banda, infatti, raggiunse picchi tali di popolarità che fecero tremare i vertici di tutte le polizie segrete occidentali perché, secondo le stime, un tedesco (dell'Ovest, ovviamente) su quattro sotto i 30 anni tifava per i terroristi! Certo, il fatto che al governo ci fosse il Cancelliere Kurt Kiesinger, che fino al 1945 era stato membro del partito nazista (dove rappresentava il collegamento tra il ministero della Propaganda e quello degli Esteri, mica cotiche) non aiutava per niente. Inoltre, molti giovani non avevano mai perdonato ai propri genitori di essere rimasti indifferenti, quando non addirittura di avere contribuito materialmente, all’ascesa di Hitler. E non dimentichiamo che i regimi di Salazar in Portogallo, Franco in Spagna ed i colonnelli in Grecia continuavano a mietere vittime e non c'erano certezze che il fenomeno non si estendesse nel resto dell'Europa. Che in tanti, nella Bundesrepublik Deutschland, fossero sensibili alle idee della Raf non deve proprio stupire ma, evidentemente, ancora oggi per tanti è difficile parlarne. Un applauso quindi a Uli Edel, il regista caparbio che ha osato addirittura "invadere" il campo che, fino ad allora, era tutto di proprietà della von Trotta!
Meritatamente candidato al premio Oscar come miglior film straniero, va visto con molta attenzione ed assolutamente mostrato (e spiegato!) alle nuove generazioni che, di quel periodo, o non sanno nulla o, ed è pure peggio, ne hanno un'idea totalmente imprecisa.


Dati tecnici:
Audio: AC3 ITA+GER
File Name: La banda Baader Meinhof.mkv
Codec ID: V_MPEG4/ISO/AVC
Resolution: [ Width: 720 Height: 384]
DRF medio: 21.108027
Deviazione standard: 4.195682
Frame Rate: 25 fps
Durata: 02:23:34 (8614.08 s)
Bitrate: 1451.468863 kbps
File size: 1.999.485 KB
Subtitles: ITA+GER

Screenshots:









DVD Cover: compresa nel file
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10 commenti:

  1. Ogni tanto ci sono film che ti ricordano periodi vissuti, magari con la poca chiarezza del momento, e che ti fanno riflettere su quanto sia successo nella tua vita. Parlandone con mio nipote mi sono trovato davanti ad un'espressione di totale incomprensione, di "vuoto storico pneumatico", e questo non va bene. Non dico di mostrare questo film ai più piccoli ma almeno a partire dai dodici anni dovrebbe essere fondamentale. Perché se è vero che "la violenza genera solo violenza", resta inquietante la descrizione del "brodo di coltura" e della situazione sociale e politica che portò alla nascita della follia terrorista. Una descrizione, come sempre, drammaticamente simile alla realtà dei nostri giorni, proprio perché la storia non viene insegnata.
    Dopo questo "pistolotto" da vecchi, non mi resta che auguravi comunque un'ottima visione e, ovviamente, Buon Divertimento! :D

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  2. sn G R A Z I E
    ciao akkiappo e rigrz ...incuriosito dal pistolotto e dalla colonna sonora da Te definita ''notevole''...
    grz 1,ooo
    un saluto a tti.

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    1. ^__^ Per fortuna c'è molto altro; divertiti. ;)

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  3. Acchiappo e ringrazio anch'io. Giusto recentemente lo avevo messo in una ideale scaletta di film da vedere e salvato nelle liste della biblioteca. La tua proposta è quindi una suggestione che capita a fagiolo. vzp

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  4. Ci sono film che, per quello che raccontano, non devono perdersi nella ricerca dell'opera perfetta a tutti i costi. L'importante, come in questo caso, è la memoria storica di cui riescono a farsi carico per trasmetterla alle nuove generazioni (ma a dirla tutta anche le vecchie, oggi come oggi, credo abbiano bisogno di qualche ripassino ad hoc)... e tanto basta. ;-)

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  5. Ringrazio e scarico. Ho una copia di peggiore qualita'. Ottimo film che delinea anche il contesto giovanile dell'epoca, che conosco, vista la mia eta'... Non faccio altri commenti/giudizi :-).

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    1. ^__^ Quanto ad età, mi sa che qui dentro...
      Ma non importa, è quella interiore che conta. ;)

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  6. Sono davvero contento (stupito, sì, ma contento) del successo di questa proposta. Pur trattandosi di un argomento davvero non facile, evidentemente c'è ancora voglia di affrontarlo. Grazie a tutti! :D

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  7. Chiedo scusa per il commento in ritardissimo, volevo solo far notare che nel file che ho scaricato i sub sono solo in tedesco e inglese.
    Grazie comunque.
    Otello.

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    1. O_O Grazie Otello! Non ci avevo mai fatto caso ma, effettivamente, ho solo questi due sottotitoli.
      Sei stato gentilissimo, alla prima occasione correggerò l'articolo. : )

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