sabato 19 ottobre 2019

Zootropolis


Titolo originale: Zootopia
Nazione: USA
Anno: 2016
Genere: Animazione, Azione, Avventura, Commedia
Durata: 108'
Regia: Byron Howard, Rich Moore, Jared Bush

Trama:
A Zootropolis la piccola coniglietta Judy Hoops scopre presto che essere il nuovo membro di una forza di polizia composta da animali grandi e forti non è facile. Determinata a mostrare il suo valore, Judy coglie l’opportunità di risolvere un complicato caso, anche se questo vorrà dire allearsi con l’astuta volpe Nick Wilde e...

Commenti e recensione:
Zootropolis è il 55° classico Pixar, oops, Disney. Scusate, la svista è legittima perché l'ifluenza della casa di Emeryville è diventata così significativa nel mondo animato che, ormai, detta legge a tutti. I software usati in sono gli stessi del piccolo capolavoro che è stato Inside Out, la produzione è di un Clark Spencer che, da anni, fa la spola tra le due aziende e, incredibile, non ci sono cantatine inutili. (⊙_☉)
Però, formalmente, questo è un Disney. È così tanto Disney che può permettersi persino di prendersi in giro senza timore di beccarsi una causa.
È un Disney, soprattutto, perché dobbiamo abituarci al fatto che con il mitico Walt l'azienda non ha molto altro in comune che il cognome, perché già da tempo i canoni morali, etici ed ideali che ci propone non sono quelli della Bella Addormentata, sono diventati più moderni, attuali e profondi. "La vita non è uno stupido cartone in cui basta una canzone per far realizzare i tuoi sogni e fare quello che vuoi", che detto in un classico Disney è come organizzare una gara di bestemmie creative in parrocchia, per citare il commento di DocManhattan. Ed è vero; ormai la Disney sostituisce "sogno" con "progetto". Basta quindi con le varie Fate Turchine e Geni delle lampade, basta Principesse che aspettano il bacio liberatore; giusto o sbagliato che sia, l'infanzia non è più spronata a sognare ma deve imparare a progettare e, visto che c'è, deve farlo anche da sola, senza salvifici interventi esterni.
Però tanta storia, tanta cultura della Casa, ancora rimane e la troviamo tutta in questa splendida Topolinia moderna, un mix di animali antropomorfi (altro topos-lino degli Animation Studios), ottimo veicolo per mettere in luce i nostri pregi e difetti in modo divertente. Che poi, come Topolinia, è tutt'altro che un'utopia! Perché di cosa parla veramente Zootropolis? Di razzismo e preconcetti, tanto per far capire come oggi, in Disney, considerino i bambini. E per ribadire il concetto, sono più intelligenti anche le gag abilmente sparse per tutto il film, capaci di far più che sorridere anche i genitori di accompagno... che poi sono loro che pagano il biglietto. Insomma: la Disney è finalmente maturata come il suo pubblico! :D
E poi c'è la trama, davvero ben scritta, che riprende, a più di trent'anni di distanza da Basil l'Investigatopo, il Giallo e addirittura il Noir. Per molti bambini questo potrebbe essere il primo poliziesco della vita e l'intento di avvicinare al genere il giovane pubblico è evidentissimo. Zootropolis è prevedibilmente ricchissimo di citazioni ("Io sono nato pronto!" esclama Nick Wilde) e richiama spesso le atmosfere di titoli come Chinatown, L.A. Confidential, Il Terzo Uomo, 48 Ore, Arma Letale e Beverly Hills Cop. Eppure, seppur attingendo a mani basse dal genere buddy anni '80 e dai più celebri plot twist di stampo complottistico, non sono i richiami alla cultura pop l'asse portante del film quanto piuttosto lo sviluppo di una trama ricca di ritmo e di comprimari realistici e credibili. In generale, si ride più per le allusioni al mondo reale, dal ruolo della stampa scandalistica all'evasione fiscale, che per i tanti rimandi ai mostri sacri del grande e del piccolo schermo. Howard, Moore e Bush (i primi due hanno alle spalle successi come Rapunzel, Bolt e Ralph Spaccatutto), grazie anche ad un duo che buca lo schermo hanno realizzato un vero gioiello che assicura, per tutta la sua durata, divertimento e colpi di scena, rivelandosi perfetto per coinvolgere a più livelli grandi e piccoli.
Poco pubblicizzato qui da noi, Zootropolis è comunque diventato il secondo film di maggior incassi del 2016, dietro solo a Civil War, e questo quasi esclusivamente grazie al passaparola; se anche voi l'avete mancato, ora è proprio il caso di rimediare! :D


Dati tecnici:
Audio: AC3 ITA+ENG
File Name: Zootropolis.mkv
Codec ID: V_MPEG4/ISO/AVC
Resolution: [ Width: 720 Height: 304]
DRF medio: 19.725136
Deviazione standard: 2.438269
Frame Rate: 25 fps
Durata: 01:44:05 (6245.28 s)
Bitrate: 909.367034 kbps
File size: 1.280.285 KB
Subtitles: ITA+ENG

Screenshots:










DVD Cover: compresa nel file
Cartella MeGa
https://mega.nz/#F!rMAGlIrI!i5aAgimIrBgueoEg570OpQ
Files Racaty
https://racaty.com/wxm49r41r450
https://racaty.com/d7wra0isidh8
https://racaty.com/1wvm1igzxe5u
https://racaty.com/ivvk4s5irxd1
https://racaty.com/e5x6vdfr8vt4
https://racaty.com/tjooqav5djs2

7 commenti:

  1. Forse è un titolo un po' troppo recente per i miei standard ma, avendolo rivisto da poco, lo considero un MUST da avere assolutamente!
    So che ci sarà chi storcerà il naso davanti a questo, ennesimo, sviluppo della Disney ma, a mio avviso, il livello artistico e di entertainment che hanno raggiunto (soprattutto grazie all'iniezione di creatività moderna della Pixar) è da premiare. Poi, magari, potremmo anche discutere su un sacco di altre voci che, nella Casa del Topo, meritano il nostro biasimo ma se valutiamo solo l'opera (come per i quadri di Caravaggio, senza preoccuparci del caratteraccio dell'artista) allora si può dire che sono tornati al vertice.
    Carissimi amici, sperando in una domenica meno uggiosa di questo sabato: Buon Divertimento! :D

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  2. hai ragione ranma, un gioiellino!

    grazie
    girix

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  3. Il film è veramente ok e ringrazio a nome di chi ne approfitterà (io sono già a posto). :-)

    Faccio però il vecchio zio rompiscatole su un paio di cose, se no pensate che troppa Fenech mi abbia rammollito. ;-)
    In casa Disney hanno sicuramente abusato del termine "classico", chiaramente per motivi di marketing. Lo so che ormai questa definizione riguarda tutti i film Disney (anche per distinguerli dai Pixar), però mi sembra comunque un escamotage un po' furbetto. Io faccio fatica a considerare classico il Re Leone! :-)
    Questo film, concordo, è ben riuscito, ma secondo me a Burbank il livello veramente artistico si è comunque appiattito molto nel corso degli ultimi anni. I ritmi di pubblicazione delle opere sono troppo serrati per pensare che si riesca a tenerlo sempre alto. Poi l'attenzione del pubblico è subito spostata su un altro titolo. Ma questo riguarda anche le altre grandi case di produzione, è un discorso globale.

    Scusate se ho fatto un po' il VZPR... XD
    Un caro saluto a tutti.

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    Risposte
    1. Sì, conosco il tuo punto di vista e ti ho sempre dato, istintivamente, ragione ma, ripensandoci, ammetto di non essere più completamente d'accorto.
      È senz'altro vero che l'eccessiva produzione di "classici" ha ridotto di molto la qualità complessiva della produzione Disney ma, con la frequenza di uno ogni 2/3 anni, sono comunque usciti titoli che non sfigurano rispetto a quelli storici. Gli "anni neri" furono proprio quelli in cui mancarono questi titoli. Che poi, se ci pensi bene, anche nel periodo d'oro di Reitherman e Geronimi molti lungometraggi non erano certo capolavori. ^_^
      Il fatto è che, proprio a causa delle dimensioni dell'azienda, la firma "Disney" non è una autenticazione di qualità, né oggi né allora, e dobbiamo rassegnarci a testare tutto per capare, uno ad uno, i film che meritano di stare sullo scaffale buono. Va fatto anche per i Pixar e magari, in un futuro post-Miyazaki, toccherà anche ai Ghibli. -__-
      Questo in particolare trovo che rientri, con Bolt, Rapunzel, Inside Out e Ralph, tra quelli che ricorderemo a lungo. :D

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    2. Come al solito, grazie al tuo proverbiale equilibrio, riesci a dire meglio di me quello che, spesso, pensiamo entrambi. Infatti non volevo sembrare un irrecuperabile nostalgico o un prevenuto bastiancontrario (anche se magari un po' lo sono), bensì constatavo che la frequenza delle uscite incide sulla media qualitativa dei prodotti. Concordo sui titoli che citi, tranne Bolt che non ho visto.

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    3. No, BVZP, non devi sentirti un irrecuperabile nostalgico o un prevenuto bastiancontrario. Sempre che non lo sia diventato anch'io, visto che su quel paio di cose mi trovi senz'altro d'accordo... ;-)

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    4. ^__^ E, alla fine, risultiamo sempre tutti d'accordo. Che poi, a rileggere la mia risposta precedente, si fa così tanta confusione tra Disney e Pixar che ho messo Inside Out tra i titoli del Topo! XD

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