lunedì 1 gennaio 2024

Le mille e una notte

Titolo originale: Arabian Nights
Nazione: USA
Anno: 1942
Genere: Avventura
Durata: 86'
Regia: John Rawlins
Cast: Jon Hall, Maria Montez, Leif Erickson, Sabu, Billy Gilbert, Acquanetta

Trama:
Il guardiano dell'harem racconta alle fanciulle la leggenda splendida ed ambiziosa danzatrice Sheherazade, che sogna di sposare un re ma soccorre uno sconosciuto ferito e se ne innamora. C'è addirittura chi fa scoppiare una guerra pur di diventare sovrano e poterla sposare ma, alla fine, ad averla vinta sarà...

Commenti e recensione light:
Presentato in prima a New York la notte di Natale del 1942, Arabian Nights è il perfetto esempio di quell'orientalismo hollywoodiano figlio dei racconti dell'esploratore britannico Sir Richard Burton della fine dell'800.
Cogliendo idealmente il testimone (e possibilmente anche il successo di botteghino) de Il ladro di Bagdad, Rawlins e la Universal rilanciarono un genere che, dopo i fasti del muto, sembrava destinato a sparire, ed infatti a questo Le mille e una notte fecero seguire, in pochi anni, Alì Babà e i 40 ladroni (ancora con Maria Montez e Jon Hall), Sheherazade, L'aquila del deserto e La spada di Damasco del 1953 con Rock Hudson e Piper Laurie. Magari non tutti furono accolti allo stesso modo dal pubblico ma l'orientalismo aveva ripreso vigore e persino altre case di produzione, prima tra tutte la RKO con Sinbad il marinaio, vi si cimentarono con successo.
Ciclicamente Hollywood ritornò al genere, fino al suo canto del cigno con Aladdin. Oggi simili pastiche non sarebbero accettati perché sicuramente in tanti griderebbero allo scandalo per la confusione di ambienti, culture, luoghi comuni e, probabilmente, appropriazioni culturali XD. In effetti, la fantastica Agrabah è improbabile quanto una Parigi con i gondolieri, la Plaza de Toros, i Beatles e l'Oktoberfest tutti insieme... ma anche questo è il fascino di quell'esotismo immaginifico ormai perduto.
L'orientalismo ottocentesco ci rimanda alle meravigliose visioni di harem e bagni turchi di Ingres, Delacroix, Hayez come dei nostri Guastalla, Netti e Marinelli, e nasce dall'opportunità di creare figure, ambienti, scene di vita del mondo arabo o mediorientale (in genere mai visti da questi artisti) sempre carichi di fascino, di esotico mistero e frequentemente anche di una forte sensualità. La tendenza romantica di vedere nel mondo esotico "un ambiente libero dalle convenzioni borghesi occidentali" avrà avuto certamente un suo fascino ma sono quei meravigliosi corpi quasi nudi che fecero la fortuna del genere e che ritroviamo, quasi identici, nei fumetti di Flash Gordon e nelle pellicole del XX secolo come questa.
Ed infatti è proprio sull'immagine che Rawlins, come i suoi predecessori, costruì questo gioiellino, arricchendolo con costumi, fondali ed esterni nel deserto (girati da qualche parte dell'Utah ^_^) tutti illuminati da uno spettacolare e lussureggiante Technicolor. Non è un caso se questo lavoro fu candidato ai quattro Oscar "tecnici": per le scenografie, la fotografia, la colonna sonora ed il sonoro.
Per questi motivi la storia, che diventa secondaria, è effettivamente adolescenziale e molto leggera (sebbene spesso davvero divertente), al punto che quando lo sceneggiatore ne lesse la traccia la prima volta pare abbia dichiarato "Non è altro che un western coi cammelli" ed il produttore replicò "Lo so e farà un milione di dollari". In realtà ne fece più del doppio.
Pensata come una fiaba senza elementi magici, soprannaturali né particolari effetti speciali, è sui personaggi dai costumi sontuosi, sfavillanti e spesso molto succinti che ci si concentra, finendo immancabilmente per innamorarsi della splendida Montez che, col suo talento, le sue movenze e le sue curve domina tutta la scena.
Ovviamente sono bravi sia Jon Hall che il cattivissimo (ma nemmeno troppo) Leif Erickson mentre Sabu... beh, è sempre Sabu ^_^. Mi piace segnalarvi la prima comparsa, addirittura non accreditata, della giovanissima Acquanetta che, a breve, verrà soprannominata Il vulcano Venezuelano. È per rimediare a questa dimenticanza che ho voluto aggiungere il suo nome tra quelli in alto, nella mia scheda.
L'orientalismo di Le mille e una notte, visto con gli occhi di oggi, è deliziosamente kitsch e tocca le corde più gradevoli dell'avventura onirica; sono certo che ognuno vi troverà spunti di riflessione e piaceri estremamente personali ed è proprio questo che, a mio avviso, rende il film perfetto praticamente per qualsiasi età e livello di cultura. :D



A tutti voi, miei cari amici, auguro un
Felicissimo 2024!!
^__^

Audio: AC3 ITA+ENG
File Name: Le mille e una notte.mkv
Codec ID: V_MPEG4/ISO/AVC
Resolution: [ Width: 720 Height: 544]
DRF medio: 22.640043
Deviazione standard: 3.680813
Frame Rate:25 fps
Durata: 01:23:02 (4982.04 s)
Bitrate: 2006.457968 kbps
File size:1.456.777 KB
Subtitles: ENG

Screenshots:

DVD Cover: compresa nel file
Cartella MeGa: https://mega.nz/folder/kKpHCYhA#qZgqjCehxx-d4ZiXlfdCtA


6 commenti:

  1. Come da tradizione ecco il mio film Avventura dai colori sgargianti del Capodanno . Ovviamente sono in ritardo ma non credo che sia un titolo che vada a male. ^_^
    Carissimi amici, ancora una volta Buon Anno, tanta felicità ed, ovviamente: Buon Divertimento! :D

    PS: scusatemi per la mancanza dei sottotitoli in italiano ma nel disco non c'erano e non li ho trovati da nessuna parte.

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    1. sn G.R.A.Z.I.E.
      perdonato, per i sottootitoli, e hai ancora un centinaio di bonus-perdono da riscuotere
      buon anno a tti!!

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  2. Hai ragione a mettere l'accento sui colori sgargianti! Di queste produzioni hollywoodiane mi colpisce sempre come siano tanto elaborate da apparire artificiali, proprio come i fuochi di fine anno. Talvolta sembrano dei cartoni animati, come nel secondo screenshot (molto disneyano). E sai bene che da parte mia non è una definizione detrattiva. Ma forse il nostro occhio è abituato alle finzioni cinematografiche di oggi, molto più elaborate ma non per forza più verosimili.
    Grazie mille e di nuovo buon anno! vzp

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  3. Possiamo sopravvivere pure senza i sottotitoli questa volta, caro Ran, e per il resto... MILLE E UNO AUGURI DI BUON ANNO! :D

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  4. Ciao, sai dirmi qualcosa sulla locandina? Da bambino ne avevo diverse di simili (di altri film) che non sono mai riuscito a trovare online. Forse sono opera del mercato italiano?

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    1. Ciao amico, non posso dirti molto se non che dovrebbe essere un lavoro di Corfogni. È considerato uno dei grandi autori di poster del Cinema (qui è citato in una rivista specializzata https://fr.shopping.rakuten.com/offer/buy/6926360) ma, purtroppo, non ne trovo traccia su Google né Wikipedia. -__-
      Non so neppure se sia un pittore italiano o spagnolo, visto che la sua firma compare anche su poster in quella lingua. Se quancuno ne sapesse di più, per favore ci informi!

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