venerdì 29 aprile 2016
Titus
Titolo originale: Titus
Nazione: USA
Anno: 1999
Genere: Drammatico, Tragedia
Durata: 155'
Regia: Julie Taymor
Cast: Anthony Hopkins, Alan Cumming, Jessica Lange, Harry J. Lennix, Laura Fraser
Trama:
Il generale romano Tito Andronico torna a casa vittorioso, dopo aver sconfitto i Goti ed aver fatto prigionieri la regina Tamora, i suoi tre figli Alabro, Chirone e Demetrio e il suo amante segreto, Aronne il Moro. Solo quattro dei figli di Tito sono invece sopravvisuti al conflitto ed il maggiore, Lucio, ricorda al padre che è giunto il momento di rispettare il macabro rituale religioso che impone ai generali vittoriosi di sacrificare un nemico agli dei. Tito fa dunque uccidere Alabro, nonostante le suppliche di Tamora. Il generale non agisce per crudeltà ma unicamente per devozione religiosa, tuttavia la Regina dei Goti e i suoi due figli rimasti ora bramano vendetta...
Commenti:
Anche se conosciamo Julie Taymor soprattutto per l'enorme successo del suo musical "Il Re Leone", che ha vinto sei Tony Awards, ha nel suo curriculum ben altre voci molto meno sdolcinate, tra cui lo splendido "Frida" ed un "Edipo Re", girato a teatro, che è ancora oggi un punto di riferimento per moltissimi registi. Ispirata alla sua messa in scena teatrale del "Titus Andronicus" del 1995 (definito dalla stampa newyorchese come "Incubi da stanza degli orrori") la Taymor quindi gioca in casa con questa splendida trasposizione cinematografica.
William Shakespeare, nonostante appartenga al periodo rinascimentale, rimane un autore assolutamente contemporaneo che qui si cimenta nel rappresentare il tema stesso della tragedia umana più nera. "Titus Andronicus" è un'opera difficile, tratta di argomenti duri come violenza, crudeltà, vendetta e odio, ed in un susseguirsi di eventi tragici ci ricorda fino a qual punto la parte malvagia possa arrivare pur di soddisfare le sue emozioni generalmente più controllate. All'epoca in cui fu scritta, la tragedia venne subito bandita perché i temi e l'orrore con cui questi venivano descritti proprio non andavano d'accordo gli ideali classicistici dell'epoca. Un po' di splatter era certo apprezzato ma qui si andava su livelli davvero troppo oltre. Ai giorni nostri, invece, l'orrore e le tinte forti delle vicende umane sono all'ordine del giorno (anche troppo!), perciò possiamo forse meglio comprendere e analizzare il Tito e, ovviamente, apprezzarlo.
Tecnicamente il film è perfetto: la regia è curatissima ed insieme al reparto di fotografia compie un lavoro visionario pregevolissimo. A tratti la pellicola sembra una graphic novel senza risparmiarsi ottime citazioni pittoriche (azzeccatissimo il riferimento alla Morte di Marat di David) e le strepitose scene oniriche sono un vero esempio di come si dovrebbe girare un film! Anche il cast è superlativo e non solo per i nomi da locandina, che spesso servono solo a fare da richiamo per il pubblico, ma proprio per la bravura dimostrata nell'interpretazione di personaggi che sono da sempre considerati difficilissimi da portare in scena. Ottima la Lange, un vero genio nel mostrare tutte le sfaccettature del suo personaggio ma la palma d'oro va, anche questa volta, a un Hopkins straordinario nella parte di Tito. :D
L'unico neo è forse la difficoltà rappresentata dal testo seicentesco, qui riportato in una versione purissima che ha mandato in visibilio i fan del Bardo di Stratford-upon-Avon ma che ha suscitato una certa freddezza nel grande pubblico. Sforzatevi di superare il primissimo impatto e, in pochi minuti, sarete trasportati indietro nel tempo e al cuore stesso delle più incredibili storture dell'animo umano! :O
Dati tecnici:
Audio: AC3 ITA+ENG
File Name: Titus.mkv
Codec ID: H.264/MPEG-4
Resolution: [ Width: 720 Height: 304]
DRF medio: 22.359034
Deviazione standard: 3.993371
Frame Rate: 25 fps
Durata: 02:35:25 (9325 s)
Bitrate: 696.575489 kbps
File size: 1.818.502 KB
Subtitles: ITA+ENG
Screenshots:
DVD Cover: compresa nel file
Cartella MeGa
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Nel pieno delle manifestazioni shakespeariane mi sembrava giusto omaggare il Bardo con una sua opera forse troppo a lungo ritenuta "minore". In realtà è proprio la sua complessità e la difficoltà di recitarla correttamente che l'hanno fatta relegare, soprattutto da attori e registi, in secondo piano. Oggi potete godervela nuovamente in una versione che definire "da brivido" è davvero poco! ^____^
RispondiEliminaCarissimi amici, qui "c'è trippa per tutti", dagli intellettuali ai raffinati agli amanti del thriller e dell'horror (splatter compreso). Tanto per sottolineare ancora una volta quanto Shakespeare sia ancora oggi davvero attuale e moderno. Buon divertimento! :D
...e già che ci sono: buon fine settimana a tutti. ^__^
Grazie, sia per il fine settimana che per questa cine-rappresentazione "atemporale" (fra passato e quasi presente) del Tito Andronico! :-)
EliminaPorcaccia miseria! Questa sì che è una propostona!!!
RispondiEliminaCerto che di Shakespeare ce ne hai passato proprio tanto... E' bello poi vedere come i registi affrontino le sue opere con chiavi narrative diverse.
E se me la sparassi subito stasera, sfidando le due ore e mezza di impegno?
Grazie, un regalo graditissimo! VZP
Sì, è vero: trovo che Shakespeare sia una costante fonte di ispirazione ancora oggi. Forse proprio perché tocca temi senza tempo, perfettamente validi nel '600 come in "una galassia lontana lontana". ^____^
EliminaTi è piaciuto?
sn G R A Z I E
RispondiEliminaFilm preso solo x Anthony Hopkins
è veramente da cineoff
visione quasi da addetti hai lavori x la recitazione teatrale
da straVEDERE anche se con molta difficolta almeno da parte mia
grazie1000 x tutto l inpegno ke metti
buon 1 maggio a TUTTI.
Grazie (in ritardo!) per gli auguri, anche se più che un 1° maggio è sembrato piuttosto un 1° novembre. ^____^
EliminaHai ragione, non è di facile approccio ma vale assolutamente la pena di sforzarsi: questo è una di quelle storie che, indipendentemente da tutto, non può lasciare indifferenti!
A proposito: mi rendo conto che, nella mia recensione, mi sono lasciato un po' trasportare senza approfondire. In effetti quest'opera è stata bandita per ragioni etiche più volte ma non per gli stessi motivi. Nel '600 fu perché i temi toccati erano davvero delicati (tradimento verso la corona, cannibalismo, ecc.) ma non certo per la violenza e lo splatter. Quelli erano quasi all'ordine del giorno e il pubblico era abbondantemente vaccinato dalle fustigazioni ed esecuzioni pubbliche. Queste motivazioni invece la resero poco adatta nei periodi successivi, soprattutto quelli vittoriani, che trovarono lo stupro, la tortura e la morte sadica molto disdicevoli.
In realtà non ho ancora deciso se sia un bene o meno se oggi riusciamo a vedere il Titus senza troppi problemi. :-/