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venerdì 1 maggio 2020

La pazza storia del mondo


Titolo originale: History of the World - Part I
Nazione: USA
Anno: 1981
Genere: Comico
Durata: 92'
Regia: Mel Brooks
Cast: Madeline Kahn, Mel Brooks, Dom DeLuise, Sid Caesar, Gregory Hines

Trama:
Dall'età della pietra alla rivoluzione francese (con il trailer del "prossimamente la seconda parte", di cui non è mai stata prevista una realizzione), la storia del mondo rivisitata, in chiave demenziale e surreale, da Mel Brooks.

Commenti e recensione:
Mel Brooks conferma che non c'è nulla di sacro per lui e ci porta in un viaggio, zeppo di risate, alla scoperta di quello che è successo "veramente" nei secoli.
Forse non è uno dei suoi film migliori: il potenziale c’era tutto ma, magari, non è stato sfruttato al meglio dal re della parodia. Molte idee sono persino geniali (soprattutto in inglese, benché tradotte molto bene) e le ambientazioni sono stupefacenti ma si è criticata la vena di grossolano umorismo, a volte al limite (molto al limite! ^_^) del volgare. È un tratto che Brooks ha sempre avuto anche se qui, forse, si è lasciato un po' andare ed i puritani non gliel'hanno perdonato. In realtà non gli hanno perdonato soprattutto la sua vis comica blasfema (che, invece, a me è piaciuta molto) ma si sa, negli USA puoi scherzare su ben poco senza offendere mortalmente qualcuno. Non è un caso se, nel successivo Essere o non essere dirà «senza battute su ebrei, froci e zingari, non esiste teatro!»; si rferiva al nazzizmo, ovviamente, ma parlava all'America che gli aveva bocciato questo film. Pare che, con il pezzo musical dell'inquisizione di Torquemada, abbia scatenato ire da tutte le parti! Sarò strano io, cresciuto a pane e Monty Python, ma l'ho trovato fantastico.
Forse La pazza storia del mondo (parte I nell'originale perché sfruttare il titolo per una gag è un classico di Mel) non è per tutti, tuttavia è un prodotto che, con lo spirito giusto, riesce davvero a divertire ed intrattenere con trovate, come quella dei comandamenti o dell’ultima cena, davvero esilaranti e destinate a rimanere nella storia del cinema.
Non sarà Frankenstein Junior ma è pur sempre Mel Brooks! :D

martedì 18 luglio 2017

The Elephant Man


Titolo originale: The Elephant Man
Nazione: GB
Anno: 1980
Genere: Drammatico
Durata: 125'
Regia: David Lynch
Cast: Anne Bancroft, John Hurt, Anthony Hopkins, John Gielgud

Trama:
A causa di una malattia molto rara che gli ha dato sembianze mostruose, il giovane John Merrick viene esposto come "uomo elefante" nel baraccone di Bytes, un alcolizzato che campa sfruttando la sua mostruosità e lo tratta come una bestia. È qui che Merrick viene scoperto dal dottor Frederick Treves, un chirurgo del London Hospital che convince Bytes a cederglielo per qualche tempo in modo da poterlo studiare e curare. Portato in ospedale e presentato a un congresso di scienziati, John si rivela ben presto agli occhi di Treves come un uomo di intelligenza superiore e di animo raffinato e sensibile ma...

Commenti:
Dopo l’esordio con il visionario Eraserhead, divenuto in breve tempo un cult del circuito underground, David Lynch sforna nel 1980 The Elephant Man, probabilmente la sua opera più riuscita e toccante, che riesce a mettere d’accordo anche i detrattori più accaniti del regista. Le sequenze oniriche e inquietanti sulle quali baserà gran parte delle sue opere successive sono qui ridotte ai minimi termini, lasciando spazio al commovente e poetico racconto della vera storia di Joseph Merrick, un uomo inglese vissuto durante l’era vittoriana e affetto dalla Sindrome di Proteo. Il ruolo del protagonista fu affidato a John Hurt, reduce dal successo di Alien, che appena un anno prima lo vide protagonista delle celeberrima sequenza del “parto” dell’alieno. Per interpretare la parte di Joseph Merrick, certamente la più importante della sua memorabile carriera, l’attore britannico fu costretto a subire estenuanti sedute di diverse ore per l’applicazione e la rimozione del trucco, al punto da essere costretto a lavorare solo a giorni alterni per preservare la propria salute. Ad affiancare John Hurt nei ruoli più importanti furono chiamati Anthony Hopkins, ancora agli inizi della propria carriera, e Anne Bancroft, in precedenza già premio Oscar per Anna dei miracoli e soprattutto indimenticabile Mrs. Robinson ne Il laureato. La triste e malinconica parabola di The Elephant Man commuove e ci fa riflettere su quanto sia potente la minaccia portata dai pregiudizi e dall’ignoranza. “Gli uomini hanno paura di ciò che non capiscono“, disse lo stesso Merrick più di un secolo fa, ma ancora oggi ci troviamo ogni giorno di fronte a soprusi, cattiverie e violenze scaturite da caratteristiche fisiche o caratteriali che alcune persone misere non riescono ad accettare. The Elephant Man è quindi un film che mantiene inalterata la propria forza e che potrebbe tranquillamente essere ambientato e prodotto ai giorni nostri senza vedere minimamente intaccata la propria credibilità. David Lynch non indora la pillola, mostrando tutta la crudeltà e l’ipocrisia a cui possono arrivare le persone verso ciò che è diverso dal loro piccolo e ottuso mondo. Dal punto di vista tecnico, Lynch si affida a un bianco e nero che ha la duplice funzione di trasportarci idealmente in piena età vittoriana e di farci assaporare tutta la mestizia che traspare in ogni momento della pellicola. Cast perfetto in ogni sua componente, dal tormentato John Hurt al combattivo e addolorato Anthony Hopkins, passando per una Anne Bancroft più dolce che mai. Trucchi, scenografie e costumi sono curati alla perfezione, dando modo al regista di sfruttare tutta la sua maestria dietro alla macchina da presa. La toccante colonna sonora di John Morris completa un capolavoro senza tempo, davanti al quale anche per i più duri è difficile non sciogliersi in lacrime almeno una volta. Candidato a otto premi Oscar, questa pellicola scandalosamente non ne vinse nessuno, mentre Gente comune di Robert Redford ne portò a casa ben sei; mah. A mio avviso, quando si incontra un capolavoro, bisogna definirlo tale. Poi possiamo giocare a fare i critici algidi che cercano di demolire tutto affinché dalla distruzione si possa vivere un egocentrico momento di celebrità. Oppure si può essere onesti e dire serenamente, convintamente, che The Elephant Man è uno dei capolavori della cinematografia mondiale! :D


venerdì 14 giugno 2013

Essere o non essere


Titolo originale: To Be or Not To Be
Nazione: USA
Anno: 1983
Genere: Commedia
Durata: 107'
Regia: Alan Johnson
Cast: Anne Bancroft, Tim Matheson, Mel Brooks, Charles Durning, José Ferrer
audio/video: 10

Trama:
Frederick Bronski, attore teatrale, è membro del governo polacco in esilio a Londra durante l'occupazione tedesca del suo paese. Tornato a Varsavia per eliminare un doppiogiochista, riesce poi a espatriare con tutta la sua compagnia teatrale, aiutandosi con una clamorosa serie di travestimenti.

Commenti
Anche se la regia è firmata da Alan Johnson, Mel Brooks può essere considerato in effetti il vero autore di questo remake del capolavoro "Vogliamo vivere" di Lubitch, del 1942. Forse non è dello stesso livello ma è sicuramente una buona occasione comica per Brooks e la consorte Anne Bancroft. Il soggetto gli consente di dare fondo in modo intelligente a tutto suo il repertorio farsesco. Magnifica Anne Bancroft, moglie di Brooks. Assolutamente da vedere... in attesa dell'uscita dell'originale restaurato in DVD previsto per fine anno. :D


lunedì 21 gennaio 2013

Per favore non toccate le vecchiette


Titolo originale: The producers
Nazione: USA
Anno: 1968
Genere: Commedia
Durata: 88'
Regia: Mel Brooks
Cast: Gene Wilder, Dick Shawn, Kenneth Mars, Zero Mostel
audio/video: 10

Trama:
L'ultimo spettacolo messo in piedi da Max è stato un fiasco totale. Per colmo di sfortuna è venuto a rovistare nei suoi conti Léon, un impiegato delle imposte timido e impacciato quanto si vuole ma pur sempre deciso a portare a termine il proprio dovere. Léon scopre che c'è un modo semplice per frodare il fisco ed è quello di mettere in scena un lavoro teatrale destinato a sicuro insuccesso. Cogliendo al volo l'idea dell'impiegato Max non ci pensa su due volte e allestisce uno spettacolo. Dopo lunghe ricerche la scelta cade su "La primavera di Hitler", uno dei più orrendi copioni della storia dello spettacolo.

Commenti
Film d'esordio di M. Brooks (che prese un Oscar per la sceneggiatura) è diventato un cult movie per la sgangherata forza satirica nella rappresentazione del mondo teatrale. Grande spasso nelle scene della commedia musicale. La voce della canzone "Springtime for Hitler" è di Brooks.

lunedì 6 febbraio 2012

L'ultima follia di Mel Brooks



Titolo originale: Silent Movie
Nazione: USA
Anno: 1976
Genere: Commedia
Durata: 86'
Regia: Mel Brooks
Cast: Mel Brooks, Marty Feldman, Dom DeLuise, Sid Caesar, Bernadette Peters
audio/video: 10

Trama:
Con la complicità di due accoliti, un regista rovinato dall'alcol propone a un produttore sull'orlo del fallimento di fare un film muto interpretato da celebri attori. Una società rivale decide di sabotare il film...

Commenti:
Dopo il bianco e nero dell'indimenticabile Frankenstein Junior, Mel Brooks propone un film muto (l'unica parola – “No!” – la dice il mimo Marcel Marceau! ^_^). E' una commedia omogenea e scaltra che si avvicina nello spirito e nelle intenzioni ai primi film di Jerry Lewis ma. ancora di più, al cinema comico muto. Tra i tantissimi ospiti: Burt Reynolds, Liza Minnelli, Paul Newman.

venerdì 16 dicembre 2011

Mezzogiorno e mezzo di fuoco



Titolo originale: Blazing Saddles
Nazione: USA
Anno: 1974
Genere: Comico
Durata: 93'
Regia: Mel Brooks
Cast: Cleavon Little, Gene Wilder, Harvey Korman, Madeline Kahn, Slim Pickens, David Huddleston, Liam Dunn, Alex Karras, Mel Brooks, John Hillerman
audio/video: 10

Trama:
Gli abitanti di Rock Ridges sono vessati da una coppia di arroganti amministratori: il giudice Hedley Lamarr e l'inetto e corrotto governatore William De Petomane. Il giudice, per speculare su alcuni terreni, non esita a modificare il tracciato della ferrovia. Ai soprusi però si oppone il nero Bart, il nuovo sceriffo, che con il suo inguaribile e contagioso ottimismo salva il paese.

Commenti:
Mel Brooks gioca qui una delle sue carte vincenti: quella della parodia. Il suo bersaglio è il cinema western. Ne nasce una scatenata sarabanda di trovate che si conclude negli studi cinematografici dove si sta girando il film. Particina per la band di Count Basie e memorabile mangiata di fagioli con peti finali.
Una divertente e scatenata parodia dei film western dal genio di Mel Brooks.

lunedì 24 ottobre 2011

Balle spaziali



Titolo originale: Starballs
Nazione: USA
Anno: 1987
Genere: Comico
Durata: 96'
Regia: Mel Brooks
Cast: Mel Brooks, John Candy, Rick Moranis, Bill Pullman, Daphne Zuniga, John Hurt
audio/video: 10

Trama
Il re di Druidia, Rolando, Vuole che sua figlia, la principessa Vespa, sposi il principe Valium. Ma la principessa non essendo daccordo col padre scappa. Per trovarla il re offre una grossa somma di danaro a Stella Solitaria ed al suo canuomo Rutto.

Commenti
Quando un satiro come Mel Brooks decide di parodiare "Guerre Stellari", la più famosa saga di tutti i tempi, sappiate che la risata è garantita. Regista dai mille volti, dalla fantasia pressoché infinita, Brooks si può permettere di creare un prodotto come "Balle Spaziali" affrontando l'epopea dell'intoccabile Lucas, senza cadere nella banalità o volgarità ma anzi, ricavandone piccole gags davvero esilaranti. "Spaceballs" è la prova che ottimi attori calati in ruoli di sprovveduti eroi spaziali, al soldo d'un regista traboccante di sano umorismo, possono dar vita ad un film piacevolissimo, originale e quanto mai ricco di "american humor", che solo un genio della comicità come Brooks può portare intatto sino a livelli interstellari.
In definitiva: parodia ben fatta e parecchio divertente, con qualche momento poco riuscito ma con una manciata di trovate che valgono da sole il prezzo del film. Bel film quindi, Brooks fa ancora centro.

giovedì 20 maggio 2010

Frankenstein Junior



Titolo originale: Young Frankenstein
Nazione: USA
Anno: 1974
Genere: Commedia
Durata: 106'
Regia: Mel Brooks
Cast: Gene Hackman, Madeline Kahn, Peter Boyle, Marty Feldman, Gene Wilder, Cloris Leachman
audio/video: 10

Trama:
Il giovane barone di Frankenstein, erede di un'antica famiglia mitteleuropea, è un appassionato di ricerche scientifiche. Un giorno egli scopre un fluido magnetico grazie al quale, innestando un nuovo cervello in un uomo morto, lo si richiama in vita. Trafugato un cadavere gigantesco e un cervello di essere anormale, il giovanotto effettua l'esperimento e produce un "mostro". Naturalmente la nuova creatura semina, non appena si muove, terrore e morte; è, tuttavia, vulnerabile nei suoi sentimenti perché incline alla compassione e, soprattutto, a...

Commenti:
Capolavoro indiscusso della commedia, cult-movie immediato, boom di vendite in home-video, ancora oggi è impresso nell’immaginario collettivo (non a caso vanta alcune delle battute e dei dialoghi più citati). Il cast è perfetto e in stato di grazia: in particolare evidenza Marty Feldman, che trova il ruolo della sua vita, e Gene Wilder, abilissimo nel perfezionare la tattica comica dello slowburn. Chi lo ha visto sa benissimo di cosa parlo, chi non l'ha ancora visto... beh, non credo che esista! ^_^

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