venerdì 25 maggio 2018

L'uomo dai 7 capestri


Titolo originale: The Life and Times of Judge Roy Bean
Nazione: USA
Anno: 1972
Genere: Western
Durata: 124'
Regia: John Huston
Cast: Paul Newman, Jacqueline Bisset, Anthony Perkins, Tab Hunter, Ava Gardner

Trama:
Alla fine dell'Ottocento, il bandito texano Bean diventa giudice e amministra la giustizia con metodi poco ortodossi e tanta forca. Il magistrato è anche barista e venera l'attrice inglese Lily Langtry, che non ha mai visto. La civiltà arriva anche in quelle lande selvagge e il pittoresco personaggio sparisce, ma tornerà verso il 1920 a difendere, pistola in pugno, la propria figlia dalle prepotenze di un avido capitalista rappresentante della nuova America, ancor più spietata della vecchia e...

Commenti e recensione:
Ispirato alle gesta del realmente esistito “giudice” Roy Bean, L'uomo dai sette capestri è uno dei due soli western realizzati da John Huston. Anomalo, bizzarro, anti-romantico, percorso da un'ironia farsesca e sottilmente crudele: la decostruzione di un genere cinematografico e dell'immaginario della Frontiera, così centrale nel cinema americano, passa anche attraverso questo insolito film che sembra avere non pochi punti in comune con La ballata di Cable Hogue di Sam Peckinpah (che abbiamo rivisto con piacere grazie al caro Zio Pietro ^_^). Huston si basa su uno script cruento e amaramente nostalgico di John Milius (che lo "incastra" tra un Il caso Scorpio è tuo e Corvo rosso non avrai il mio scalpo °O°) e condisce quest'elegia sul tramonto del West – soppiantato dall'arrivo della cosiddetta civiltà – con toni da comedy sprezzante (e spiazzante), folli sparatorie, orsi da compagnia, squilibrati killer albini... In realtà Milius contestò il lavoro ("ha rovinato il miglior film che avessi mai scritto" che però, con i suoi $300.000 fu per decenni il più pagato della storia) perché Hudson lo trasformò in, orrore!, commedia. Nel suo testo, Roy Bean era duro, violento e leggendario. Era un relitto, una rarità, un pezzo da museo, un despota illuminato e isolazionista, che guidava una vera e propria polis con mano sicura – e verso un’inevitabile sconfitta, nel momento in cui questa si fosse aperta al resto d’America. È un uomo che, pienamente aderente al canone-Milius, si costruisce da solo la sua realtà, il suo mondo, la sua libertà. Proprio per questo, mentre la civiltà stava sgomitando per arrivare ovunque, la sua è un’epopea da perdente, la parabola di un uomo con una forte fibra morale ed una fiducia incrollabile nella giustizia come lui stesso la interpreta. Bean era testardo, prepotente, onesto e incorruttibile, la ricetta perfetta per venire spazzato via da un treno carico carico di furbizia, sotterfugi e – gasp! – progresso. Ma ci discuti tu con un all star game di gente divertita, famosa e con alle spalle I cinque volti dell'assassino, Lo spaccone, Butch Cassidy... mentre tu la gloria devi ancora meritartela?!? A denti stretti, come si suol dire, abbozzò ma basta una scena a spiegarci quello che avrebbe voluto dire: Bean, reduce da una rapina in banca andata a buon fine, entra in un bordello in mezzo al nulla per bere e scopare: la colazione dei campioni, almeno finché papponi e puttane non gli vedono il luccichìo dell’argento in tasca, lo riempiono di botte, lo legano ad un cavallo e lo spediscono a morire nel deserto. Bean viene salvato da una Victoria Principal, di una bellezza difficilmente spiegabile, che gli dona una pistola e la possibilità di riscattarsi. Il giudice lo fa a modo suo: entra nel bordello urlando come un ossesso e massacra tutti. Nel corso della sparatoria vediamo, tra le altre cose, gente che vola fuori dalla finestra del locale e un tizio che, nel tentativo di estrarre la pistola, si spara in mezzo alle gambe. Tutti ridono. Questa non è "commedia", avrebbe potuto essere Tarantino!
Ma Hutson era di un'altra pasta e, spalleggiato da Newman, ritenne bastasse una mano più leggera per far passare il suo messaggio e, senza alcun dubbio, ci riescì perché creò questo che è, lo stesso, un vero capolavoro. Originale, coerente e godibile, con brevissime apparizioni geniali di mostri sacri come Anthony Perkins, Ava Gardner e dello stesso Huston ma, paradossalmente, è solo Paul Newman il vero mattatore! Fin troppo bello per il ruolo, con una barba finta che a tratti rivela in maniera quasi comica la sua natura posticcia, ci mette il cuore pur con l’aria di uno che si sta divertendo troppo; il carisma è innegabile, lo schermo è sempre pieno di lui e se il suo costante gigioneggiare non sempre funziona, quando lo fa, soprattutto in qualche dialogo brillante e assai moderno, la sindrome di Stendhal è dietro l’angolo.
Aggiungo solo che oltre alla splendida fotografia di Richard Moore, una menzione particolare va data alla colonna sonora di Maurice Jarre (candidata all'Oscar).
Da (ri-)vedere assolutamente! :D



Dati tecnici:
Audio: AC3 ITA+ENG
File Name: L'uomo dai 7 capestri.mkv
Codec ID: V_MPEG4/ISO/AVC
Resolution: [ Width: 720 Height: 400]
DRF medio: 18.919010
Deviazione standard: 3.001747
Frame Rate: 25 fps
Durata: 01:57:55 (7074.52 s)
File size: 1.389.514 KB
Subtitles: ITA+ENG

Screenshots:









DVD Cover: compresa nel file
Cartella MeGa
https://mega.nz/#F!RK5V0JxS!yiN-qwALGT7mxlYBQXWfvw

5 commenti:

  1. Anche per questo weekend credo di avervi trovato un film difficile da battere. ^__^
    In realtà pensavo di proporvelo già ai tempi in cui il Vecchio Zio Pietro pubblicò "La ballata di Cable Hogue" che cito sopra ma, tra il lavoro, la scaletta e, ammettiamolo, la pigrizia, mi trovo a pubblicarlo con più di tre anni di ritardo!! XD
    Va bene lo stesso, è una buona occasione per ripescare anche quel gioiellino di Peckinpah (per chi se lo fosse lasciato sfuggire, è ancora online) e spararsi una superserata Western. ;)
    Carissimi amici, augurando a tutti un fine settimana davvero primaverile (e sarebbe una bella novità ^_^) rinnovo come sempre il mio: Buon Divertimento! :D

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    1. Così puoi fare il paio con l'offerta analoga del BVZP di poco più di un annetto fa (21 febbraio 2017)... ;-)

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    2. °O° Urca, è vero! Ma pensa tu, non me ne ricodavo per niente! L'ho in scaletta da così tanto tempo che mi ero persino dimenticato di averlo scaricato. XD
      Ve bene così: più copie in circolazione di questo capolavoro non sono mai abbastanza e sono certo che il BVZP mi perdonerà. ^__^

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  2. Imperdibile. Visto a suo tempo al cinema, ma superficialmente... Grazie Ran!

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  3. Non sono un grande fan di Houston, anche se ritengo "furore" assolutamente imprescindibile.
    Questo davvero non l'ho mai visto, e non ne ho mai sentito parlare. A 'sto punto spero di rimediare al più presto... Grazie, ran.

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