venerdì 23 febbraio 2018

Il pianeta del tesoro


Titolo originale: Treasure Planet
Nazione: USA
Anno: 2002
Genere: Animazione, Avventura, Fantascienza
Durata: 95'
Regia: Ron Clements, John Musker

Trama:
Jim Hawkins scopre la mappa del tesoro del capitano Flint e parte alla sua ricerca a bordo di un vascello volante. Lì conosce John Silver, cuoco di bordo e cyborg; a dispetto del suo aspetto innocuo, John è in realtà un pirata senza scrupoli che cercherà di prendere il posto del comandante per arrivare per primo al tesoro. Basteranno il coraggio e l'intraprendenza del giovane Jim a risolvere le cose?

Commenti e recensione:
Clements e Musker, i due veterani degli studios e registi di titoli indimenticabili come La Sirenetta, Alladin ed Hercules, lavorano in sincronia per dar vita ad un titolo da una vita sogno nel cassetto di entrambi: prettamente di stampo avventuristico, con moltissima azione e la camera raramente ferma. E se questa descrizione vi fa venire in mente J.J. Abrams non dovete vergognarvi. ;)
Smontato e rimontato in chiave fantascentifica il classico di Stevenson, hanno cercato di avvicinarlo alle giovani generazioni, soprattutto al pubblico teen maschile a cui è chiaramente indirizzato, seguendo fedelmente le indicazioni della storia iniziale. Uno dei punti di forza de Il Pianeta del Tesoro è senza dubbio l'estetica adottata. Fra i film di Musker&Clements si tratta senza dubbio di quello visivamente più elaborato, in cui le caricature e le stilizzazioni lasciano il passo ad animazioni più complesse e sfondi assolutamente ricercati. Gli scenari fanno un grande uso di computer grafica, che qua e là mostra i segni del tempo ma ha ancora oggi una resa pittorica e cromatica eccezionali che danno al tutto un effetto veramente appagante. Inoltre ogni location, ogni abito, ogni oggetto presente in scena segue una regola ben precisa: il rapporto tra la componente fantascientifica e quella più puramente settecentesca di ogni elemento è rigorosamente di 30-70% e dovete solo guardare gli screenshots per capire cosa intendo. L'atmosfera retrò dunque prevale per una precisa scelta autoriale, donando al film un sapore classico che non ci si aspetterebbe da un'avventura spaziale. Ma a rendere indimenticabile Il pianeta del tesoro è soprattutto l'abilità dei suoi immensi animatori, primo fra tutti Glen Keane, supervisore di Silver e uno dei più grandi artisti della storia Disney. Nell'animare il cyborg, Keane scatena tutto il suo talento dando vita ad un personaggio indimenticabile, un duro dal cuore tenero, incredibilmente in equilibrio tra saggezza e ipocrisia. Le espressioni, la mimica facciale e i suoi movimenti imprimono nella memoria ogni singolo fotogramma in cui questo meraviglioso personaggio appare, valorizzando ancor di più gli sforzi per integrare la sua componente biologica con la ferraglia in CGI che lo completa. Silver è senza dubbio una vetta della storia dell'animazione. D'altro canto, il vero protagonista è proprio lui e non certo il giovane Jim che è lì solo per posizionare l'obiettivo alla giusta altezza: quella del ragazzino in cui immedesimarsi.
Detto questo, putroppo, Il Pianeta del Tesoro fu un pesante insuccesso e portò la dirigenza a staccare la spina all'animazione tradizionale. I due film successivi, Koda, fratello orso e Mucche alla riscossa, vennero completati in tutta fretta proprio con questa triste consapevolezza. Come possa un film così bello aver avuto una sorte tanto immeritata è una cosa che può spiegarsi solo analizzando il contesto dell'epoca: nel 2002, quando il film uscì nelle sale, in pochi sapevano della sua esistenza. La campagna pubblicitaria c'era stata eppure questo gioiello passò in sordina, snobbato da un mercato che non vedeva più di buon occhio il marchio Disney. Erano gli anni in cui si producevano anche due Classici all'anno e che, troppo spesso, venivano confusi con i lungometraggi a marchio Pixar o gli scadenti “cheapquel” prodotti dal reparto televisivo e spesso mandati anche nelle sale. Il proliferare di prodotti tanto diversi, usciti con una tale frequenza, disorientò fortemente il pubblico che aveva ormai smesso di fidarsi di una Disney che cambiava faccia e stile ogni sei mesi. Era venuto meno l'Evento, era venuta meno la riconoscibilità e a farne le spese furono proprio lavori come questo, brutalmente ignorati pur avendo dimostrato che era possibile innovare rimanendo nel solco della tradizione. Limitando l’arena del confronto ai Classici Disney, ci troviamo di fronte a una delle opere più mature, sperimentali e originali della Casa del Topo; e sì che, alla fine, è una trasposizione del semi-omonimo romanzo. ^__^
Questo è un cartone di fantascienza che può non piacere ai puristi del genere ma che certo può far passare più che piacevolmente un’ora e mezza a tutti gli appassionati Disney che siano, al tempo stesso, amanti di film d’avventura e formazione. Perché la verità è che Il Pianeta del Tesoro nasce come film d'avventura ed è come tale che va visto! Non avrà l'incanto delle fiabe Disney ma ha il ritmo e la spettacolarità di un buon prodotto che sa garantire una bella serata in famiglia. Da rivedere e rivalutare! :D



PS: Una volta tanto, un Disney non infarcito di Musical inutili e discutibili! XD



Dati tecnici:
Audio: AC3 ITA+ENG
File Name: Il pianeta del tesoro.mkv
Codec ID: V_MPEG4/ISO/AVC
Resolution: [ Width: 720 Height: 432]
DRF medio: 20.126350
Deviazione standard: 3.072918
Frame Rate: 25 fps
Durata: 01:31:31 (5491.4 s)
Bitrate: 1548.035345 kbps
File size: 1.598.738 KB
File size: 1.499.823 KB
Subtitles: ITA+ENG

Screenshots:








DVD Cover: compresa nel file
Cartella MeGa
https://mega.nz/#F!G8kSBB6Q!p3usfCypX8BkfCwwbICz7A

7 commenti:

  1. "Un anno prima, per Atlantis il capoccia Disney aveva parlato pubblicamente di un errore di percorso e tutti quelli coinvolti si erano cosparsi il capo di cenere di dollari bruciati: per un film, ricordiamolo, che aveva incassato in totale quasi due volte il suo budget. Facile immaginare quanti calci in culo e lettere di dimissioni precompilate siano girati dunque per una pellicola che questa volta di milioni ne era costati 140, e che negli incassi worldwide si è fermata a 109. []Per quel poco che vale, Il pianeta del tesoro si mise in tasca una nomination all'Oscar per il miglior film d'animazione del 2002. Per quel TANTO che vale ed è valso, quella statuetta se l'è portata però a casa Miyazaki con La Città Incantata. E, oh, volevi pure vedere." Cit. DocManhattan XD XD XD

    Il Pianeta del Tesoro non davvero ha avuto incassi fenomenali, non è il primo film che ci viene in mente quando pensiamo alla Disney e molti non l’hanno neppure visto. Se fate parte di questa categoria, un consiglio: guardatelo!

    Carissimi amici, con questo titolo comincia la mia serie di film di animazione ma non temete, saranno solo "più frequenti" del solito e continuerò a postarvi comunque delle scelte che, a mio avviso (perché su questo punto c'è sempre da discutere ^_^), meritano.
    Buon Divertimento! :D

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    1. Invece io l'ho visto!! ma lo scarico volentieri, ne vale la pena, ottima proposta!
      Andy

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  2. Mitico Ran, difensore delle cause perse (l'ho vista la nuova etichetta, cosa credi)!!!

    Scelta coraggiosa, indubbiamente. Io non l'ho vista, scettico come sono sempre stato su molta produzioe Disney (diciamo dal post Reithman in avanti °O°), ma la tua appassionata recensione tecnica le restituisce una chance con il sottoscritto. Ergo, grazie mille.

    Certamente su WD Company potremmo aprire un lungo dibattito degno di un blog come il tuo. Un po' come la Apple nei periodi extra-Jobs, la casa di Burbank soffrì di pessime dirigenze che la portarono alla convinzione di poter vivere di rimessa sulla base del successo acquisito nei decenni. Curioso notare come il suo destino l'abbia portata a incorciare quello della casa di Cupertino con l'acquisizione di Pixar (ancora non ho capito chi ha acquisito chi). Ed è altrettanto curioso come la stessa Pixar stia a mio parere seguendo la medesima sorte, purtroppo, e non c'è merchandising che conta. Voglio dire, Coco non è male ma è lontano anni luce dai fasti di Nemo e Incredibili.
    Meno male che, guardando ad Oriente, c'è sempre un Miyazaki o uno Shinkai...
    Loquacemente, il vecchio zio Pietro.

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  3. ^____^ Ve ne siete accorti. Non vi nascondo che è stato davvero divertente spulciare l'indice alla ricerca dei titoli che fanno parte di questa rubrica; non immaginavo ce ne fossero così tanti ad averne diritto! Evidentemente devo avere un debole per un certo tipo di cinema "non blockbuster" e sono contento di vedere che non sono l'unico.
    In realtà non si tratta di "Bruttissimi" di Odeoniana memoria (per chi ancora se ne ricorda) ma di film che, per vari motivi, furono un flop commerciale e, spesso, anche di critica. Non dico sia sempre vero ma credo di aver dimostrato che, almeno in alcuni casi, valga la pena di concedere una seconda chance. :D



    ... e poi ammettiamolo senza vergogna: un "Bruttissimo", proprio come una fenechata, ogni tanto può starci benissimo. ;)

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    Risposte
    1. Tenendo conto che a volte, appunto, pure i "bruttissimi" sono semplicemente degli "incompresi"... ;)
      A proposito di memoria e delle versioni "spaziali" del classico di Stevenson, caro Ran, ti ricordi la versione che mamma Rai commissionò ad Antonio Margheriti nell'ormai lontano 1987, con nientepopodimeno che Anthony Quinn nella parte di un futuribile -si era nel 2300 circa- Long John Silver e Andy Luotto in quella di Ben Gunn (per non parlare di altri nomi prestigiosi come Philippe Leroy e Klaus Lowitsch)? Bei tempi quando la tv di stato non aveva ancora bandito il fantastico dai palinsesti...

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    2. In effetti ricordo bene quella edizione!:D
      A ripensarci oggi, probabilmente non era un capolavoro ma me la sono goduta immensamente. Così come ricordo quella di Andrea Bianchi del '72, con Orson Welles. :P
      In realtà credo sia quasi impossibile "sbagliare" un film con una storia come questa alle spalle. ^__^

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