venerdì 16 febbraio 2018
Battle Royale
Titolo originale: Battle Royale (バトル・ロワイヤル Batoru Rowaiaru)
Nazione: JAP
Anno: 2000
Genere: Grottesco, Fantascienza, Drammatico, Azione
Durata:114'
Regia: Kinji Fukasaku
Cast: Takeshi Kitano, Tatsuya Fujiwara, Aki Maeda, Taro Yamamoto, Kou Shibasaki, Masanobu Ando, Chiaki Kuriyama
Trama:
I giovani giapponesi sono troppo esagitati e, per disciplinarli, viene emanato il Battle Royale Act: ogni anno una scolaresca viene estratta a sorte e catapultata su un'isola deserta. Quest'anno tocca agli studenti del prof. Takeshi, che li controlla insieme ad un nucleo militare, ad essere costretti a giocare alla "battaglia reale". Ognuno riceve un'arma diversa, che sia un bazooka o una pinza per le ciglia, e poi via! Alla macchia!
Scopo del gioco: uccidere tutti gli altri entro tre giorni.
Regole: nessuna.
Commenti e recensione:
Ultima opera completa di Fukasaku Kinji (morì durante la realizzazione del sequel, probabilmente di vergogna >_<) Battle Royale è il suo film più famoso nonché testamento artistico. Lo avevamo già visto in queste pagine dietro alla cinepresa di Tora! Tora! Tora! e, per i più esperti (e fruitori delle reti minori ad orari impossibili!) è il padre dello yakuza-eiga moderno. Impietoso come sempre, dietro un impianto a metà fra lo slasher movie e il survival game, Fukasaku torna a riflettere sulla complessa condizione sociopolitica del suo paese posando lo sguardo, così come fece in Lotta senza codice d'onore, su un contesto di caos e crudeltà regolato dalla legge del più forte. Che lo spietato gioco messo in scena non sia altro che la metafora di un Giappone sempre più individualista e competitivo è cosa chiara fin dai primi momenti; quello che invece si configura come elemento di novità è il tono ironico e demitizzante nascosto dietro l'alternanza dei registri (epico, sentimentale, grottesco, tragico, ecc.) che, mettendo lo spettatore al corrente della natura “fittizia” e metaforica della pellicola (riscontrabile nella violenza esagerata, negli atti di eroismo spropositati, nel suono fasullo degli addii in punto di morte), lo obbliga alla partecipazione riflessiva dei fatti narrati. Come è giusto che sia, perché il soggetto è potentissimo ed è un'opera che non può e non deve lasciare indifferenti. Battle Royale è stato, quasi suo malgrado, uno dei più eclatanti casi cinematografici del 2000 ed era davvero molto tempo che non si registrava tanto clamore (seppur limitato al paese d'origine) attorno ad un'opera cinematografica. Oltre alle aspre polemiche di varie associazioni c'è stata persino una seduta straordinaria del parlamento per impedirne l'uscita nei cinema, avvenuta poi più o meno regolarmente. Pare che il primo ministro si sia addirittura adoperato per farlo bandire in tutto il mondo ma, nell'era di internet e della globalizzazione, questi assurdi interventi censori sono per fortuna destinati a fallire miseramente. ^__^
A dirla tutta, dopo la visione del film viene sinceramente da chiedersi il perché di tutto ciò; violento lo è sicurmente ma non più di altri e ci sono stati film, anche provenienti proprio dal paese del Sol Levante, che hanno osato sicuramente di più. Il fatto che i protagonisti siano dei ragazzini di quindici anni che si uccidono barbaramente (e si vede anche nella recitazione imperfetta o nell'eccessività di troppi amori dichiarati in punto di morte) con tutto ciò che ne consegue sul piano di un presunto valore diseducativo dell'opera, può essere uno dei motivi di tanta acredine ma, anche in questo caso, Battle Royale non sarebbe certo il primo film (e nemmeno Anime, se proprio vogliamo) a trattare l'argomento. Quello che ha sicuramente dato più fastidio è il fatto che, a differenza di altri, ha toccato un nervo scoperto della società nipponica: il Giappone spinge i giovani, e non solo, ad una competitività esasperata e fa del successo, nello studio o sul lavoro, una ragione di vita. Visto che non tutti possono essere i primi, hanno ovviamente il tasso di suicidi più elevato al mondo e questo è un record che proprio faticano a mandare giù... pur non facendo molto per evitarlo.
Chicca imperdibile di questa pellicola è la presenza del grande Takeshi Kitano nel ruolo del cinico insegnante della classe prescelta per il gioco: la sua interpretazione spietata e l'immancabile espressione granitica a servizio di un personaggio così controverso danno vita ad alcune delle scene più stranianti del film e, forse, della sua carriera. Piccola ma intensa è anche l'interpretazione di Chiaki Kuriyama che, a vedere come muore sistematicamente in ogni film, probabilmente dev'essere parente del povero Sean Bean ;). Per essere una nata come poco più che una idol poco vestita: brava!
Con una regia asciutta, sapientemente orchestrata e di grande impatto visivo e con una fotografia volutamente scarna ma attenta al dettaglio, questo film è ritmato sui toni della crudeltà e del realismo non fini a sé stessi ma rivolti alla critica, forse dai toni eccessivi ma comunque lucida e meditata, di un sistema che non considera più l'individuo come uomo ma come un mezzo di produzione, un mero numero senza identità. Fukasaku stesso, intervistato da Première , ha dichiarato che "La morale del film è che, per sopravvivere in questo mondo folle e senza direzione, bisogna correre". Ma correre verso dove, se ad aspettarci c'è solo il ghigno sardonico e beffardo di "Beat" Takeshi? XD
Piccola nota tecnica: questa è la "Special version", realizzata quasi un anno dopo la prima. È scorretto definirla una "director's cut" perché non si tratta di un rimontaggio del film voluto dal regista quanto piuttosto una versione "potenziata" mediante l'uso di nuovi effetti speciali e di scene aggiuntive. Significativo in tal senso è il fatto che le aggiunte non siano delle scene tagliate nel precedente montaggio ma delle sequenze inedite girate proprio per questa occasione. Purtroppo le sequenze inedite NON sono state doppiate (non preoccupatevi, non sono poi così tante, anche se significative) e per questo ho lasciato i sottotitoli direttamente nel contenitore mkv invece che separati come al mio solito. Questo mi ha permesso di mettere come default l'avvio dei sottotitoli forced, indispensabili (per i comuni mortali) per capire quei passaggi. ;)
Dati tecnici:
Audio: AC3 ITA+JAP
File Name: Battle Royale.mkv
Codec ID: V_MPEG4/ISO/AVC
Resolution: [ Width: 720 Height: 400]
DRF medio: 19.383524
Deviazione standard: 3.677814
Frame Rate: 25 fps
Durata: 01:56:22 (6982.08 s)
Bitrate: 861.648902 kbps
File size: 1.499.823 KB
Subtitles: ITA
Screenshots:
DVD Cover: compresa nel file
Cartella MeGa
https://mega.nz/#F!5HQyhbhJ!mw6CTOeUMQIn2fmGIZVSVw
Etichette:
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Ci sono molti punti in comune tra questo film e "Arancia Meccanica" di Kubrik ma ho voluto sorvolarli di proposito perché sarebbe stato irriverente, verso entrambi i film. Aggiungo allora solo che anche Arancia ha avuto i suoi bei problemi di censura! ^__^
RispondiEliminaHo evitato anche di citare Hunger Games che, invece, sarebbe stato un accostamento automatico. L'ho fatto perché non riesco proprio a credere al fatto che la Collins non abbia mai visto questo film come ha dichiarato (anche se mi è più facile credere che non ne abbia letto il libro XD) e, in ogni caso, mi riesce difficile credere i produttori di Hollywood non si siano accorti del clamore che stava avvenendo oltreoceano e non abbiano pensato a come sfruttare un soggetto così "riuscito". Poterono anche sfruttare il fatto che il film non uscì mai a casa loro. Ovviamente snaturarono il soggetto il più possibile: togliendo ogni verosomiglianza con il mondo attuale (non sia mai che qualcuno ci vedesse l'America!) e, tanto per gradire, affogando il tutto in un'abbondante dose di miele amoroso, magari con il già riuscito triangolo così apprezzato in Twilight >_<. In realtà non è che la serie di Hunger Games non mi sia piaciuta, è l'ipocrisia di non averne voluto ammettere la paternità di Koushun Takami, Masayuki Taguchi (coautore del manga seinen) e Fukasaku a disturbarmi.
Ho evitato di parlare anche di Tarantino (tanto l'ha fatto abbastanza da solo! XD) ma, giusto per i più distratti, vi ricordo che considera questo film il suo preferito!
Carissimi amici, come sempre buon fine settimana e: Buon Divertimento! :D
Ottima proposta, caro Ran! Un titolo che a distanza di anni rimane imparagonabile all'ingrata -costava poi tanto ammetterne la paternità, appunto?- e trascurabile (oltre che mai intenzionata ad osare davvero) serie di Hunger Games... grazie, e buon fine settimana a tutti noi.
EliminaP.S. Riguardo ai cartoni, cartoneggia pure senza problemi! ;)
sn G R A Z I E
RispondiEliminaciao
si Quentin lo adora, io incuriosito lo vidi a nolo, ma nn mi entusiasmo' piu di tanto, provero' a rivederlo... grazie1000 buon fine settimana a tti.
Grazie GRAZIE, come al solito, anche per questo film vale la raccomandazione "da vedere con lo spirito giusto". Di fatto, quello di Tarantino. ^___^
RispondiEliminaA proposito: sto preparando le prossime scalette e mi sono accorto di aver accumulato una quantità di film di animazione. A voi va bene se, per qualche tempo, i cartoni saranno il genere principale delle mie proposte? Ovviamente inframezzate da altro ma ho già 18 titoli pronti senza nemmeno contare i Lupin. °O°
Se non siete d'accordo, fatemelo sapere che cerco di organizzarmi. ;)
Ma ti pare che devi farci questo genere di domande? O sono retoriche?
EliminaQuello che mi "spaventa" è il numero ("senza nemmeno contare i Lupin"!) :-)
Unico appunto: ti toccherà intensificare i rilasci. Sinceramente, capisco la comodità dell'appuntamento settimanale col tuo blog, ma sento la mancanza di quando mi collegavo al tuo blog quotidianamente sperando di trovare qualche nuova sorpresa.
In ogni caso, sei sempre il migliore, caro il nostro Ranmafan!
ps- per non fare la figura del fricchettone scansafatiche vado a postare qualcosa...
Questo film credo proprio che non avrò il tempo di vederlo, purtroppo. :-(
EliminaMagari lo tiro giù e lo parcheggio. Comunque, grazie.
Grande film, visto anni fa, lo rivedrò volentieri. Questo film all'epoca suscitò molte polemiche, tanto che in Giappone si sollevò un dibattito sulla necessità di censurare il film perchè non creasse casi di emulazione, ma questo trambusto non fece altro che garantire al regista il più grande successo commerciale della sua carriera. Di Fukasaku ricordo con piacere "Ultimo rifugio: Antartide" un film fanta-apocalittico in stile anni '80.
RispondiEliminaGrazie Ran,come al solito ci fai vedere sempre dei bellissimi film,questo non l'ho visto e lo scarico,per quanto riguarda i film di animazione siamo sempre contenti di ritornare ragazzi almeno per un po'...^---^Un salutone
RispondiElimina