sabato 7 agosto 2021

Divorzio all'italiana

   

Titolo originale: Divorzio all'italiana
Nazione: ITA
Anno: 1962
Genere: Commedia
Durata: 120'
Regia: Pietro Germi
Cast: Marcello Mastroianni, Daniela Rocca, Leopoldo Trieste, Stefania Sandrelli, Lando Buzzanca

Trama:

Il barone Cefalù, annoiato dalla moglie dopo 12 anni di matrimonio, s'invaghisce della giovanissima cugina. In Italia non c’è ancora il divorzio quindi pensa di eliminare la consorte facendola cadere tra le braccia di un altro uomo ed ucciderla con un delitto d’onore ma...

Commenti e recensione:
...e, un giorno, Germi inventò la "commedia all'italiana"!
In realtà, come ben sappiamo, era già nata qualche anno prima, come spin-off del neorealismo con I soliti ignoti di Monicelli e Tutti a casa di Comencini, ma è proprio con Divorzio che il genere divenne famoso a livello mondiale.
Come i precedenti film di Germi anche questo doveva essere drammatico, d'altronde il tema centrale, da un romanzo di Giovanni Arpino, era quello dei delitti d'onore che in Italia, in quel periodo, erano più di mille all'anno. L'istinto neorealista del regista l'avrebbe spinto a realizzare una pellicola cupissima ma Alfredo Giannetti, che con lui scrissse il soggetto (e ci vinse l'Oscar), memore del motto anarchico ottocentesco "Una risata vi seppellirà", ebbe l'idea di muovere il forte atto d'accusa verso l'odioso art. 587 in forma di commedia dai contorni neri e grotteschi.
Verrebbe da dire che un testo di legge, figlio di un codice penale antico e fuori tempo, che con condanne simboliche autorizzi, di fatto, l'omicido non possa che prestarsi all'irrisione ma sarebbe un grave errore di prospettiva storica. Se oggi inorridiamo per gli articoli di nera sui femminicidi degli immigrati, in quegli anni una grossa parte degli italiani trovava assolutamente normale e ragionevole "lavare l'onta" in quel modo. Oggi nel mondo si stimano in circa 5000 le vittime annuali del delitto d’onore; come ho scritto sopra, ma è davvero il caso di ribadirlo, solo in Italia erano più di mille. Attenzione, non stiamo parlando del Medioevo, molti di noi erano già nati! Giusto per ribadire: benché l'adulterio smettese di essere reato già nel 1968 ed il divorzio sia stato introdotto nel 1970, le disposizioni sul delitto d'onore sono state abrogate (e dopo molte contestazioni) solo il 5 agosto del 1981.
Ma torniamo al film, soprattutto in questa versione splendidamente restaurata.
La Sicilia di Germi, dai tormentosi paradossi pirandelliani su forma e vita, è descritta come un mondo ancestrale e radicato su regole e riti arcaici che si perpetuano di generazione in generazione. Dal continente giungono lontani echi di modernità e cambiamento (i balli moderni, il deputato del PCI che indaga sulla condizione della donna) ma non riescono a far breccia. Al di là delle connotazioni tipicamente siciliane come l'onore, le corna, il dialetto, il folklore, i mandolini, questa rappresentazione caricaturale ha tutttavia i connotati di un intero Paese, dalla Puglia alle valli del Friuli, ancora legato ad una legislatura anacronistica ed all'influenza della Chiesa in ogni ambito della vita sociale e politica. Emblematica è la figura del parroco che invita i fedeli a votare liberamente, secondo coscienza, per un partito "democratico e cristiano" ^__^.
Con Divorzio all'italiana Germi si è reinventato e, per anni, rappresenterà una delle voci più alte del cinema italiano, soprattutto all'estero. Anche Mastroianni, benché già famoso per La dolce vita, proprio grazie a questo film venne universalmente riconosciuto come un grande attore e non un semplice latin lover sex symbol; meritò ampiamente la sua candidatura all'Oscar e non vinse solo perché aveva come avversari Gregory Peck ne Il buio oltre la siepe e Peter O'Toole in Lawrence d'Arabia; quando si dice sfiga! Ma ammettiamolo, è tutto il cast ad essere davvero professionale ed espressivo, perfino la quindicenne (e sensualissima!) Sandrelli. Vero che Germi dovette prenderla a schiaffi sul set per farle recitare la scena del pianto ma, anche per questo, erano altri tempi.
Benché sul soggetto il passare del tempo sia stato particolarmente inclemente, paradossalmente il film non è diventato "datato"; anzi, ha acquisito una vasta gamma di nuove sfumature a cui il regista probabilmente nemmeno pensava (comunque non consciamente) ed è diventato, se possibile, ancora più bello. Dopo tutti questi anni continua ad essere un "da vedere e rivedere assolutamente"! :D

Audio: AC3 ITA
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Subtitles: ITA 

Screenshots:


DVD Cover: compresa nel file
Cartella MeGa:
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9 commenti:

  1. Volevo scrivere una semplice recensione del film (tecnica, sceneggiatura, emozioni) ed invece mi sono dovuto fermare e tagliare più di mezzo articolo perché mi sono lasciato trasportare dalle implicazioni di questo film. Mi accorgo che si potrebbe parlarne per ore e mettere in discussione, a causa sua, anni di convegni in cui i relatori hanno sistematicamente dimenticato (rimosso?) la reale situazione sociale italiana e mediterranea di pochissimi decenni fa. Perché "a causa sua"? Ma perché è un documento storico che ha fissato per sempre qualcosa che è molto più semplice far finta che non sia mai esistito, soprattutto in casa nostra.
    Ecco che sto ricominciando! Eppure è stupido da parte mia, perché quello che davvero conta nel post di stasera è la bellezza, la comicità e la poesia di un film che è stato, nel bene e nel male, il simbolo dell'Italia per decenni.
    Pensateci pure su come ho fatto io, se proprio volete, ma soprattutto: Buon Divertimento! :D

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    1. sn G.R.A.Z.I.E.
      grz1.ooo ma passo a periodi piu freddi, dove mettermi davanti allo schermo x la durata del film, non è una sofferenza FISICA.
      un saluto a tti.

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  2. Ero già passato di qui, ma l'accidia ha avuto il sopravvento sulla voglia di lasciare un commento. XD

    Gran bel film di un autore che indubbiamente andrebbe rispolverato ed anche rivalutato, alla luce sia di quanto è stato importante per la cinematografia italiana sia di quanto resti poco conosciuto ai più. Un mezzo programma di pubblicare qualche sua pellicola l'avevo, l'ho ancora e chissà che non l'abbia anche in futuro. Curiosamente, non ricordavo che "Divorzio" fosse in B/N.

    Sono quasi in partenza e mi prefiggo un periodo di disintossicazione digitale... Anche se la tentazione di schiaffare questo film su una chiavetta... :-)

    Alla luce di tutto, grazie mille. vzp

    ps- lamentiamo tutti stanchezza... Poi tres pubblica (momentaneamente) a raffica, tu tiri fuori capolavori dal cappello. Be', GRAZIE e i 39 appaiono invece instacabili. Come si fa a chiudere un blog?! Mi tocca pettinarmi i baffi, impomatarmi i pochi capelli e andare a pubblicare qualcosa di balneare... :-)

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    1. ^__^ Credevo foste già tutti in vacanza perché non vedevo risposte; mi ero già rassegnato a vedervi commentare a settembre.
      I ritmi di tutti noi sono, per fortuna, diversi: oggi siamo noi a riposarci, prima o poi ci daremo il cambio con gli altri. ;)

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    2. Più che le vacanze, Ran, qui credo sia il caldo boia a dettarci i ritmi... ;-)

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  3. [off topic]
    @ran: blogger non mi fa più modificare il contenuto dei gadget direttamente dalla pagina del blog, ma solo nella sezione "layout" della board. succede anche a te?

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    1. Sì! E non permette nemmeno di modificare i post dalla pagina, si può farlo solo tornando nella zona di accesso! >_<
      Avevo dato la "colpa" a qualche settaggio di Firefox ma ora che mi hai istigato posso confermarti che è così anche su Brave. Anche lì, pur essendo entrato con la password, rimane la scritta "Accedi" in cima alla pagina. Mah.

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  4. Vprrei segnalarvi una mia recensione dedicata a questo capolavoro di uno dei maestri del cinema italiano che, insieme ad Antonio Pietrangeli ed altr, DOVREBBE ESSERE TRAMANDATO ALLE NUOVE GENERAZIONI: https://www.oltreirestinews.it/divorzio-allitaliana/

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    1. Grazie Raffaele, una bella sintesi del film. E sì, hai perfettamente ragione, questo film dovrebbe essere obbligatorio nelle scuole... ma implicherebbe professionalità ed impegno sociale di professori e presidi e, purtroppo, proprio non ci siamo.
      Tramandare i titoli davvero importanti, come questo, è proprio la nostra missione: che si tratti di assoluti capolavori o di avanspettacolo a basso budget si tratta comunque di istantanee della nostra storia che vanno preservate. Magari dovremmo chiedere un finanziamento dal Ministero dei beni culturali. XD

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