Titolo originale: Samurai Marathon 1855
Nazione: JAP
Anno: 2019
Genere: Azione, Avventura, Storico, Chambara
Durata: 103'
Regia: Bernard Rose
Cast: Takeru Sato, Nana Komatsu, Mirai Moriyama, Sometani Shôta, Munetaka Aoki
Trama:
Nel 1855 la flotta americana si sta avvicinando alle coste del paese. Per preparare i suoi guerrieri al potenziale attacco dell’invasore straniero, Katsuakira Itakura, signore di Annaka, organizza una corsa di 58 chilometri attraverso coste, foreste e montagne. Il sospettoso governo centrale di Edo, fraintendendo lo scopo della gara, la interpreta come un atto ostile se non addirittura l'inizio di un colpo di stato, e...
Commenti e recensione:
Per diversi motivi, geografici, sociologici o semplicemente casuali, la storia del Giappone è caratterizzata da cambiamenti traumatici.
Il primo pensiero va alle bombe di Nakasaki ed Hiroshima, ovviamente, ma ci furono anche la fine del potere imperiale dell'undicesimo secolo, la fallita invasione dalla Cina ai tempi di Marco Polo (grazie al "vento divino" o kamikaze, il terribile tifone che affondò le due gigantesche flotte nemiche) o ancora la grande battaglia del 1600 di Sekigahara, che cancellò per sempre il medioevo nipponico.
Ognuno di questi traumi ha lasciato tracce profonde nella cultura nipponica, cicatrici che si ritrovano nella letteratura, nel cinema, nell'urbanistica ma anche nel comportamento, nei modi di dire ed in tante piccole e grandi sfumature della vita quotidiana giapponese.
Uno dei più grandi shock fu l'arrivo delle terribili "navi nere", le kuro fune, che al comando del commodoro Perry attraccarono nella baia di Tokyo e, con la forza, scardinarono il sakoku, la secolare politica di isolamento del paese. L'effetto fu talmente devastante da risultare fatale per lo shogunato, permettendo l'ascesa dell'imperatore con l'inizio dell'era Meiji, la fine del potere dei samurai, l'ingresso delle mercanzie occidentali e l'abitudine, tutt'ora in vigore, di assorbire qualsiasi parola, moda e ricetta forestiere senza alcuna vergogna. ^_^
Samurai Marathon, tratto dal bel romanzo di Akihiro Dobashi (che purtroppo non sono riuscito a trovarvi), ci descrive proprio la tensione che si stava accumulando negli istanti precedenti a quel travagliato momento.
Bernard Rose, che forse ricorderete per Amata Immortale e Candyman, coglie inaspettatamente bene lo spirito nipponico o, perlomeno, riesce a darne un'immagine ben comprensibile per noi occidentali. A differenza di me, non ha provato a dare una lezione di storia e si è (giustamente!) limitato a creare un gran bel Eastern, un cappa e sciabola in due atti, con un lungo ma davvero ben fatto preambolo ed una seconda parte ricca di ottime scene di combattimento, ben coreografate ed in cui la letalità delle lame è palpabile. Non posso garantire che i gustosi siparietti dei due samurai fuori forma siano una citazione dei contadini de La fortezza nascosta (quelli copiati da Lucas per i "dialoghi" tra C-3PO e R2-D2) ma lo è quasi certamente quella del giapponese cattivo che si impossessa di una Colt 45 che, sin dai tempi di Kurosawa, è l’arma dei vigliacchi. ; )
Per diversi motivi, geografici, sociologici o semplicemente casuali, la storia del Giappone è caratterizzata da cambiamenti traumatici.
Il primo pensiero va alle bombe di Nakasaki ed Hiroshima, ovviamente, ma ci furono anche la fine del potere imperiale dell'undicesimo secolo, la fallita invasione dalla Cina ai tempi di Marco Polo (grazie al "vento divino" o kamikaze, il terribile tifone che affondò le due gigantesche flotte nemiche) o ancora la grande battaglia del 1600 di Sekigahara, che cancellò per sempre il medioevo nipponico.
Ognuno di questi traumi ha lasciato tracce profonde nella cultura nipponica, cicatrici che si ritrovano nella letteratura, nel cinema, nell'urbanistica ma anche nel comportamento, nei modi di dire ed in tante piccole e grandi sfumature della vita quotidiana giapponese.
Uno dei più grandi shock fu l'arrivo delle terribili "navi nere", le kuro fune, che al comando del commodoro Perry attraccarono nella baia di Tokyo e, con la forza, scardinarono il sakoku, la secolare politica di isolamento del paese. L'effetto fu talmente devastante da risultare fatale per lo shogunato, permettendo l'ascesa dell'imperatore con l'inizio dell'era Meiji, la fine del potere dei samurai, l'ingresso delle mercanzie occidentali e l'abitudine, tutt'ora in vigore, di assorbire qualsiasi parola, moda e ricetta forestiere senza alcuna vergogna. ^_^
Samurai Marathon, tratto dal bel romanzo di Akihiro Dobashi (che purtroppo non sono riuscito a trovarvi), ci descrive proprio la tensione che si stava accumulando negli istanti precedenti a quel travagliato momento.
Bernard Rose, che forse ricorderete per Amata Immortale e Candyman, coglie inaspettatamente bene lo spirito nipponico o, perlomeno, riesce a darne un'immagine ben comprensibile per noi occidentali. A differenza di me, non ha provato a dare una lezione di storia e si è (giustamente!) limitato a creare un gran bel Eastern, un cappa e sciabola in due atti, con un lungo ma davvero ben fatto preambolo ed una seconda parte ricca di ottime scene di combattimento, ben coreografate ed in cui la letalità delle lame è palpabile. Non posso garantire che i gustosi siparietti dei due samurai fuori forma siano una citazione dei contadini de La fortezza nascosta (quelli copiati da Lucas per i "dialoghi" tra C-3PO e R2-D2) ma lo è quasi certamente quella del giapponese cattivo che si impossessa di una Colt 45 che, sin dai tempi di Kurosawa, è l’arma dei vigliacchi. ; )
Un ulteriore plus è il ritorno delle musiche di Philip Glass in un film di Rose; ai miei occhi, poco amanti dell'horror, fu responsabile di buona parte della bellezza del primo Candyman!
Rose è molto britannico e si deve essere presto reso conto della necessità di un valido supporto giapponese per rendere al meglio il racconto di Dobashi: chiamare Takuro Ishizaka è stato l'ultimo tassello per la realizzazione di un bellissimo film. La splendida fotografia di Ishizaka è una vera festa per gli occhi. Le accattivanti visioni di campi pieni di fiori e dei verdissimi boschi creano un’inquietante simbiosi con i momenti violenti, esaltati dagli splendidi scenari, mentre le riprese in interno eccellono per un uso magistrale dell'illuminazione, specialmente nelle sequenze notturne in cui il calore della luce crea atmosfere accattivanti e luminose.
Gli attori fanno bene la loro parte ma, per la scelta di creare un'opera corale invece che di solisti, non ve n'è uno che spicchi. Il fatto che siano (perdonatemi! XD) tutti uguali non aiuta. Ma non importa perché, come viene ben spiegato con l'ultima immagine, è proprio il gruppo che conta e quella che poteva essere una pecca si dimostra, alla fine, un tocco da vero maestro.
Samurai Marathon ha, più per sua intrinseca necessità che per difetto, qualche piccola pecca ma è un film ben fatto, ottimamente diretto, visivamente coinvolgente e capace di affascinare lo spettatore fino alla fine; cosa si può chiedere di più? :D
Rose è molto britannico e si deve essere presto reso conto della necessità di un valido supporto giapponese per rendere al meglio il racconto di Dobashi: chiamare Takuro Ishizaka è stato l'ultimo tassello per la realizzazione di un bellissimo film. La splendida fotografia di Ishizaka è una vera festa per gli occhi. Le accattivanti visioni di campi pieni di fiori e dei verdissimi boschi creano un’inquietante simbiosi con i momenti violenti, esaltati dagli splendidi scenari, mentre le riprese in interno eccellono per un uso magistrale dell'illuminazione, specialmente nelle sequenze notturne in cui il calore della luce crea atmosfere accattivanti e luminose.
Gli attori fanno bene la loro parte ma, per la scelta di creare un'opera corale invece che di solisti, non ve n'è uno che spicchi. Il fatto che siano (perdonatemi! XD) tutti uguali non aiuta. Ma non importa perché, come viene ben spiegato con l'ultima immagine, è proprio il gruppo che conta e quella che poteva essere una pecca si dimostra, alla fine, un tocco da vero maestro.
Samurai Marathon ha, più per sua intrinseca necessità che per difetto, qualche piccola pecca ma è un film ben fatto, ottimamente diretto, visivamente coinvolgente e capace di affascinare lo spettatore fino alla fine; cosa si può chiedere di più? :D
Dedico questo post allo splendido blog di
Frau Blücher
che non solo rispecchia perfettamente la nostra filosofia di file sharing
ma ha anche la mia stessa opinione in merito
ai doppiaggi Ghibli di Cannarsi. ^_^
che non solo rispecchia perfettamente la nostra filosofia di file sharing
ma ha anche la mia stessa opinione in merito
ai doppiaggi Ghibli di Cannarsi. ^_^
BENVENUTA!!!
Audio: AC3 ITA+JAP
File Name: Samurai Marathon - I sicari dello Shogun.mkv
Codec ID: V_MPEG4/ISO/AVC
Resolution: [ Width: 720 Height: 304]
DRF medio: 19.011549
Deviazione standard: 4.502548
Frame Rate:25 fps
Durata: 01:40:20 (6019.52 s)
Bitrate: 1684.999328 kbps
File size: 1.808.452 KB
Subtitles: ITA
Screenshots:
DVD Cover: compresa nel file
Cartella MeGa:
https://mega.nz/folder/gP5ziAzb#TzL2Tvkg4U6EWOk3SnuS2w
Cari amici, sembra davvero che questo ritmo da "un film al mese" stia diventando un vizio. E sì che ho il rip pronto da settimane!
RispondiEliminaQuesto film è stato molto sfortunato: arrivato in pieno Covid, credo sia uscito solo in streaming, praticamente ignorato da tutti. Peccato, perché ha molti pregi e meritava di più. Mi consolo pensando di rilanciarlo un pochino, nel mio piccolo, così che qualcuno di voi possa almeno decidere di prenderne il bluray.
Del confusissimo periodo che è la fine dello shogunato (e che ebbe la sua eco persino anche qui in Italia con i ripetuti viaggi di Giuseppe Grazioli ed il suo incredibile salvataggio della nostra industria serica... e qui mi fermo altrimenti vi assillo con le mie pallosissime e logorroiche lezioni XD) è scontato citare L'ultimo samurai. Magari rivedetelo e, se sapete apprezzarla, andate all'Opera o cercatevi una bella versione di Madama Butterfly di Puccini; non è un libro di storia ma, benché indiretta, è una testimonianza molto interessante di quel momento.
Carissimi amici: Buon Divertimento! :D
PS: Vista la velocità con cui è finito settembre, mi sa che farò bene a cominciare fin d'ora a preparare la scaletta natalizia! °_°
A proposito: nei limiti di un film, la storia è vera e la maratona di Annaka, la Ansei Toashi (安政遠足?), si corre ancora oggi. Siccome tutti i nomi dei partecipanti ed il loro ordine di arrivo è interamente documentato, è la più antica maratona del Giappone ufficialmente riconosciuta. ^__^
EliminaOpera doppiamente meritoria la tua, caro Ran: sia per la proposta in sé che per il rilancio a compensarne la mancata distribuzione (anch'io credo non sia mai nemmeno uscito in sala, causa Covid)... quindi, doppio grazie! ;-)
EliminaP.S. E benvenuta a Frau Blucher, ovviamente...
Sono tra quei praticamente tutti che ignoravano l'uscita di questo film. Da come lo presenti e da quello che vedo mi pare proprio interessante. Grazie mille, caro Ran.
RispondiEliminaQuanto a Frau Blucher, sono andato a fare un giretto sulle sue pagine... Molti mux interessanti. Benvenuta veramente.
(tra l'altro mi solleva dal proseguire il lavoro su coonskin, ormai arenatosi da mesi sull'hd)
^___^ Mi sembrava strano che non ti cimentassi su Coonskin. XD
EliminaScusa, puoi dettagliarmi di più sulla fallita invasione cinese? Fonte?
RispondiEliminahttps://it.wikipedia.org/wiki/Invasioni_mongole_del_Giappone
EliminaIo non ho trovato i sottotitoli nella cartella scompattata :(
RispondiEliminaRettifico: colpa di mediaplayer che non vede i sub. Scusate...
Elimina^__^ Tutto bene allora. Buon divertimento! :D
Eliminaciao! avevo visto le belle proposte di Frau Blucher ma ora è off line, vero?
RispondiEliminaSì, ho provato a contattarla ma senza successo. Speriamo che riesca a riprendersi. : /
Eliminasn G.R.A.Z.I.E.
Eliminaè davvero un peccato
xkè c erano rip nn comuni
spero vivamente che in qualche modo ritorni
se... puoi chiedere info alla comunity su alternative piattaforme
un saluto a tti
Se c'è qualcuno che può insegnarle i trucchi, quello sei sicuramente tu! :D
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