sabato 26 agosto 2017

La fabbrica di cioccolato


Titolo originale: Charlie and the Chocolate Factory
Nazione: USA
Anno: 2005
Genere: Fantastico
Durata: 106'
Regia: Tim Burton
Cast: Johnny Depp, Freddie Highmore, Helena Bonham Carter, David Kelly, Deep Roy

Trama:
Il piccolo Charlie Bucket realizza il suo sogno quando trova uno dei cinque biglietti per una visita guidata nella più grande fabbrica di cioccolato del paese. Ad accompagnare lui e gli altri quattro fortunati vincitori è il proprietario Willy Wonka, un personaggio incredibile. Molte sorprese sono però in agguato...

Commenti:
Dimenticatevi la prima versione di Mel Stuart che, in effetti, peccava parecchio nella regia: questa nuova trasposizione targata Tim Burton è invece un lungometraggio architettato e realizzato con una precisione impressionante. Sotto il punto di vista puramente visivo ci troviamo di fronte ad un vero tripudio di colori e luci, in grado di arrivare ad affascinare lo spettatore. Questa d’altronde non sarebbe certo una novità, vista la capacità di Burton di saper dotare ogni sua opera di una pregnanza estetica di rarissima efficacia. La vera novità di questa pellicola sta nell’aver proposto una visione forse meno “dark” rispetto ad altre sue opere ma, sotto molti punti di vista ancor più complessa. Charlie and the Chocolate Factory poggia su un impianto estetico sfavillante e gelido allo stesso tempo: dalle scene ai costumi, dalla fotografia del grande Rousselot alla direzione dello stesso Burton, tutto si muove verso la creazione di un universo in superficie colorato e giocoso ma dal cuore cupo ed inquietante. In molti momenti del film quest’anima nera viene fuori e lascia un segno indelebile nella psiche di chi guarda.
Se buona parte dei critici accusarono il regista di aver rinunciato alla propria poetica in favore di un cinema più commerciale e meno personale, è solo perché non hanno saputo vedere oltre la superficie (falsata dal ricordo del film del '71!) e non hanno colto quanto tutti gli elementi della produzione burtoniana siano presentissimi, a partire dal protagonista. Willy Wonka è un disadattato, un freak portatore di una diversità non più fisica, ma psichica, dove traumi e limiti impediscono al personaggio di relazionarsi con il mondo esterno. Proprio come Edward Mani di Forbici, a cui era vietato il contatto umano, Willy Wonka non riesce a toccare il mondo e, anzi, ne è intimorito. Ma Wonka è anche uno dei personaggi che, più di altri, raccontano la storia di quel bambino mai cresciuto che ricorre nella maggior parte delle pellicole di Burton: un orfano alla disperata ricerca del consenso paterno che non riesce neanche a pronunciare la parola “parenti”, terrorizzato com’è dai rapporti normali e dalla gente che veicola questa normalità. Reinventando il linguaggio delle favole, Burton dipinge una società moderna responsabile di aver privato i bambini della loro innocenza, trasformandoli in mostri viziati e insopportabili attraverso il ritratto dispotico di creature assolutamente ingestibili. Nonostante situazioni surreali e le brevi sequenze musicali degli Umpa-Lumpa (Deep Roy, moltiplicato elettronicamente), La fabbrica di cioccolato è una pellicola che nasconde la solitudine e il rimpianto sotto strati caramellosi di colori sgargianti e atmosfere da commedia. Eccezion fatta per Charlie, personaggio allegorico, quasi archetipo, che mostra tutta la purezza infantile, i bambini che entrano in contatto con Willy Wonka sono la grottesca copia degli adulti, privi di immaginazione e di sentimenti positivi. Gli stilemi delle fiabe vengono qui recuperati e utilizzati per mettere in scena punizioni quasi stereotipate e proprio in questo risiede la forza del film: nella capacità di usare materiali culturali destinati all’infanzia per parlare agli adulti, anche grazie allo strumento - privilegiato da Burton nella sua filmografia - dell'ironia.
Interrompo per un istante la lettura del film per aprire una piccola parentesi sugli gli attori: inutile dire che Depp è, come sempre, strepitoso e il suo ruolo di mattatore è incontrastato ma è importante spendere due parole anche sugli altri. Primo tra tutti un bravissimo Highmore che, malgrado l'età, ha inanellato una sfilza notevole di pregevolissimi film, da Un'ottima annata a Artur e il popolo dei Minimei, da Neverland a Spiderwich e ancora La bussola d'oro e Astro Boy. Non è tutto merito suo, ovviamente ma dire che "promette bene" è davvero riduttivo! E se Christopher Lee, nel suo ruolo di padre/dentista, è sempre terrificante e Helena Bonham continua a stupirci per la ricchezza della sua recitazione, è David Kelly (nella parte che sarebbe spettata a Gregory Peck ma che è scomparso prima dell'inizio delle riprese) che, con la sua aria da vecchio nonno, merita il mio personalissimo elogio: BRAVISSIMO!
Questa volta, prima tra tutte, Burton sembra non amare il suo protagonista Willy Wonka (e Depp è magnifico nel rendere con sottigliezza questo scarto!) ma intende usarlo come paradigma per raccontare uno spiazzamento esistenziale, uno stridore acidulo che si insinua tra le maglie di questo portentoso spettacolo, per renderlo ancora più affascinante. Come le migliori fiabe, la fabbrica ed il suo grande ideatore rattristano e, in fondo, spaventano anche un po’ ma la storia raccontata si presenta al pubblico come un giocatolo iperbolico e scoppiettante, che contiene in sé un’autentica e sana vena eversiva, capace in alcuni momenti di sfociare nella purezza cinematografica del delirio organizzato. Tim Burton ha costruito una vera “macchina da sogni” che non rinuncia alla contraddizione ed all’inquietudine dell’incubo, pur restando assolutamente godibile per tutti, ed in cui è sempre in primo piano il punto di vista sensibile e sempre ricercato di questo maestro. Da vedere assolutamente! :D




Dati tecnici:
Audio: AC3 ITA+ENG
File Name: La fabbrica di cioccolato.mkv
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Durata: 01:50:10 (6610.44 s)
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File size: 1.708.028 KB
Subtitles: ITA+ENG

Screenshots:







DVD Cover: compresa nel file
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14 commenti:

  1. So già che Hunter approverà ma, in effetti, sono convinto che rivedere questo film DOPO quello del '71 farà capire a tanti quanto la versione di Burton sia qualitativamente superiore. Certo, scalzare un "mostro sacro" come "Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato" di Mel Stuart sembra quasi un'eresia, eppure... ^___^

    Carissimi amici, buon fine settimana e Buon Divertimento! :D

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    1. PS: ho ingrandito leggermente il carattere dei testi (e anche del resto ma non ho capito come XD) perché ho dimenticato gli occhiali buoni da qualche parte. Visto che qui siamo tutti "diverssamente giovani" magari preferite anche voi questo formato: fatemelo sapere.
      Eventualmente, anche se magari snaturerebbe un po' il design del blog, posso anche invertire i colori e mettere un più riposante nero su grigio chiaro o suo rosa chiaro (tipo Sole 24H). Cosa ne pensate? :)

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    2. Certo, così, le tue recensioni sembrano dei romanzi, vecchio furbacchione! XD
      Non osare cambiare i colori! Io sono anche diversamente allergico ai cambiamenti! Più che altro ora la colonna dei titoli (e i commenti) scende giù all'infinito: urge il restyling che anch'io sto procrastinando inerzialmente da tempo. Se mai ci metterò le mani, creerò una pagina statica con un bell'indice come si deve... Magari con una pinuppina per ogni lettera!

      Dimenticavo il titolo di oggi, di cui però non approfitterò. Certo è bellissimo, ha un'immagine molto raffinata e va ad arricchire la tua pregevole collezione dell'autore (io mi limito ad accumulate fenechate!). Grazie a nome di tutti.

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    3. ^__^ Sì, in effetti così le recensioni (che tra l'altro continuo scioccamente a chiamare "commenti") diventano chilomentriche. In realtà, questa volta credo di essermi lasciato un po' prendere la mano e più che una recensione ne è venuto fuori un mezzo saggio. E pensare che avevo qualcosa da dire anche sulla scelta del titolo, che sposta il soggetto da Wonka a Charlie... ma ho preferito lasciar perdere. XD

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  2. In effetti da "diversamente giovane" posso confermare che questi testi giganti si leggono bene assai! XD
    Questa volta, però, credo che mi assocerò al BVZP nel non approfittare della tua proposta dato che ritengo ancora, a parte gli ovvi progressi tecnici, il Willy Wonka originale comunque superiore (come, del resto, lo rimaneva il Dark Shadows di Dan Curtis rispetto al remake burtoniano)...

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    1. Sì, mi rendo conto che ci vuole uno sforzo per non fare paragoni con la prima versione durante la visione ma, a mio avviso, questa resta una interpretazione forse non altrettanto fedele all'originale ma più profonda e che riempie proprio quei vuoti, emotivi e di contenuto, che ci sono nel testo di Dahl. O forse è perché ho guardato questo film in originale e, lo ammetto, la traduzione ed il doppiaggio (specie delle canzoni degli Umpa Lumpa >_<) non riescono a rendere lo stesso effetto.
      O forse ancora, sono io che, avendo scoperto Burton in ritardo, mi sforzo di coglierne sfumature che, magari, sono solo nella mia mente. :)

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    2. Ciao Giuseppe.
      Voglio però specificare che ho detto che la vecchia versione mi "ispira" di più (ancora non l'ho vista, aspetto il ritorno della mia piccola per "spararmelo"). Invece Burton l'ho già...
      Poi vi faccio sapere! vzp

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    3. Ho dovuto cercare su Google perché ammetto di non averne mai sentito parlare e ora sono davvero interessato! A quanto pare fu una serie TV di 5 stagioni alla fine degli anni '60 e vanta più di un migliaio di episodi! :O
      Non ho idea se sia mai stata doppiata in italiano ma vedrò di mettere le mani almeno su una versione in inglese e vi farò sapere. Sembra che sia Burton che Tarantino e Depp ne fossero fan; quest'ultimo addirittura sognava di interpretare la parte di Barnabas e, quando gliene fu offerta l'occasione, accettò incredulo! Un po' quello che successe a David Tennant, quando ebbe la parte del Doctor Who.
      E poi dicono che i sogni dei bambini non si realizzano! :D

      ... ma perché io non sono riuscito a diventare astronauta? :(

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    4. ^__^ Ovviamente questo commento era riferito a quanto scritto da Giuseppe; con la bambina, mi sembra più adatto "spararsi" il Wonka di Gene Wilder che non il Dark Shadows di Dan Curtis. XD

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    5. Effettivamente, caro Ran, Dark Shadows (serie, film e remake della serie -con Ben Cross nel ruolo di Barnabas Collins- ad opera dello stesso Curtis) non è proprio cosa per bimbi, bisogna ammetterlo. XD
      P.S. Ah, adesso è chiaro, BVZP: io pensavo invece che l'originale di Mel Stuart facesse già parte del tuo bagaglio cinefilo... ;-)

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  3. Approfitto del post più recente per chiederti un consiglio:
    Mega ha il limite di download, ho provato già due volte a scaricare Harvey, ma niente da fare. Qualche suggerimento per evitare il problema? Ho un mac quindi megadownloader non è una soluzione. Grazie in anticipo per qualunque aiuto.

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    1. Ma certo! Anzi, scusami perché sto preparando da giorni un post proprio per spiegare i vari "trucchi" per aggirare il problema di Mega e sono in vergognoso ritardo. XD

      Nel tuo caso, la soluzione migliore è usare una VPN e ora ti spiego come.
      Una VPN non è altro che quella che una volta si chiamava Proxy (e anche se in realtà ci sono delle differenze, all'atto pratico per noi è lo stesso ^__^); ce ne sono parecchie e sono facili da usare ma, per esperienza, ti consiglio Hoxx VPN Proxy. È un plugin gratuito per firefox e, se non si esagera, risolve perfettamente il problema. In pratica, quando hai finito di scaricare i primi file (mi sembra che Mega abbia un limite di 1GB al giorno) attivi il plugin, scegli una nazione (e quindi cambi IP) e Mega crederà che sei un altro utente, permettendoti di finire il download delle parti che ti rimangono.
      Questo sistema funziona solo con i film spezzettati in porzioni; il discorso invece è diverso per quei film caricati tutti in un blocco unico, perché cambiando IP non puoi riprendere un download già cominciato.

      Strano che non esista niente come Megadownloader per Mac ma magari puoi usare un vecchio PC, tanto il download non necessita di chissà quale capacità di calcolo. Se invece scopri un programma alternativo (e questo vale per tutti voi che ci leggete!) fammelo sapere che integrerò le mie istruzioni. :D

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    2. Ah, dimenticavo! Quando scarichi, ovviamente devi farlo scegliendo la funzione "Download Standard" e non "scarica come zip".
      È sempre vero perché si tratta di una ulteriore compressione che non da nessun vantagio e rischia di rovinare i file ma, in questo caso specifico, è ancora più importante perché ti considera il download cone un file unico e allora torniamo al caso di prima! ^___^

      Per favore, tienimi informato sullo sviluppo. :D

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    3. Intanto grazie mille per la risposta! Proverò i tuoi suggerimenti e attenderò eventuali integrazioni! Grazie ancora!

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