Titolo originale: Latitude Zero - Ido zero daisakusen (緯度0大作戦)
Nazione: JAP
Anno: 1969
Genere: Fantascienza
Durata: 105'
Regia: Ishirō Honda
Cast: Joseph Cotten, Cesar Romero, Patricia Medina, Akira Takarada, Mari Nakayama
Trama:
Durante una missione scientifica nella zona equatoriale del sud del Pacifico, a causa di un'eruzione vulcanica sottomarina, Ken Tashiro, Jules Masson e Perry Laughton precipitano, gravemente feriti, negli abissi. Al loro risveglio si ritrovano a bordo dell'Alpha, uno straordinario sottomarino al cui comando c'è Craig McKenzie, del territorio utopico chiamato "Latitudine Zero" dove vivono uomini quasi immortali. I tre si troveranno coinvolti in una guerra sottomarina contro il terribile dottor Malic, intenzionato a dominare il mondo e...
Commenti e recensione:
Nel magico mondo del Cinema esistono i B-movies e i Cult B-movies; questo è uno Stra-Cult!
Siamo di fronte ad un capolavoro assoluto della fantascienza giapponese anni ’60: trama ridicola, attori imbalsamati ed effetti speciali puerili, eppure...
Prima di tutto, ricordiamoci che Ishirō Honda è nientepopodimeno che il venerabile papà di
Godzilla, girato nel '54, ed è quindi l’inventore del kaiju! Come curriculum già questo è notevole ma aggiungiamoci che era il secondo regista fisso di Kurosawa di cui divenne, soprattutto negli ultimi anni, una sorta di consigliere speciale e a cui dobbiamo capolavori come
Kagemusha,
Ran,
Sogni,
Rapsodia in agosto e
Madadayo. :O
Fatta la doverosa premessa, questa bizzarra rivisitazione di "20.000 leghe sotto i mari", frutto di una produzione nippo-americana (la composizione del cast è equamente divisa tra attori asiatici e occidentali) sopperisce alla pochezza dei mezzi finanziari con un'inventiva incredibile. Il risultato è un delirio pop pieno di incongruenze e nonsense, effetti speciali con miniature, mostri di stoffa e personaggi assurdi: insomma abbastanza per divertirsi, a patto di entrare nell'ottica di un cinema ormai sempre più lontano ed ingenuo ma dal fascino irresistibile. Fantastiche le scenografie e gli effetti speciali dei modellini, in questo caso di fantasiosi sommergibili più simili ad astronavi e muniti di armi e gadget quanto meno curiosi. La storia di
Latitudine Zero, vista anche l'ambientazione, fa acqua da tutte le parti ma si rischia di soffermarsi su un elemento poco importante: quello che conta è la suggestione che sa creare! Come nel vedere l'invasato Dottor Malic di Cesar Romero, sì, lui, il fantastico Joker dei telefilm
Batman anni '60, scambiare le improbabili considerazioni con l'altrettanto poco credibile compagna Lucrezia, l'attrice Patricia Medina, per una
mad couple matura e dai vestiti eccentrici. O il rigidissimo Joseph Cotten, quel comandante McKenzie dal sangue freddo del sommergibile Alpha, così simile al futuro Capitano Nemo di
Nadia da scatenare inevitabili paragoni. A confronto, risultano abbastanza trascurabili i tre bellimbusti capitati in mezzo al mare, che poi dovrebbero essere gli eroi principali ma tant'è, e gli attori giapponesi che sono in genere poco convincenti e in ruoli di secondo piano ma, tra loro, ritroviamo un Akira Takarada che sarà, per tutta la vita, indissolubilmente legato al maestoso Godzilla.
Il mondo sommerso di
Latitudine Zero rispecchia l'idea che si aveva all'epoca del futuro, con grandi spazi verdi e architetture avveniristiche, viste oggi superate e anche vagamente nostalgiche, con scenari foto-montati e disegnati su fondali finti, un luogo popolato da giovani e belle ragazze in bikini (!) molto disponibili. Una di queste, la dottoressa Ann Burton (Linda Haynes), appare ai suoi ospiti mezza nuda (per l'epoca) già nelle prime scene.
Latitudine Zero ha inoltre in serbo una galleria di mostri-freaks davvero sorprendenti, scaturiti dalla fantasia perversa di Honda ed attribuiti al Dottor Malic, impegnato sull'inospitale isola Mastio Rosso in esperimenti folli che incrociano uomini e animali e che fa il verso a
L'isola del dottor Moreau in una sorta di H.G.Wells in versione psichedelica. È qui che possiamo ammirare i più assurdi gorilla-pipistrello della storia (imperdibile lo scontro tra i protagonisti e le bestie volanti all'interno di un laboratorio sotterraneo) e il terribile ed improbabile grifone gigante, metà leone e metà uccello (e 100% peluche! XD), al centro del distruttivo finale con ancora presenti i sommergibili coinvolti in esplosioni e crolli assortiti, tutti figli dell'Atomica. Un'ultima parola sui costumi ed, in particolar modo, su quelli "da battaglia" indossati nel finale: dorati, muniti di jetpack e guanti spara-gas-e-fuoco erano (e spero siano ancora) il sogno di ogni bambino! ^__^
Da vedere assolutamente ma
tassativamente con lo spirito giusto! :D
Dati tecnici:
Audio: AC3
ITA+ENG
File Name: Latitudine Zero.mkv
Codec ID: V_MPEG4/ISO/AVC
Resolution: [ Width: 720 Height: 304]
DRF medio: 14.889616
Deviazione standard: 4.234715
Frame Rate: 23,976 fps
Durata: 01:45:12 (6311.972282 s)
Bitrate: 1536.095466 kbps
File size: 1.606.563 KB
Subtitles:
ITA+ENG
Screenshots:
DVD Cover: compresa nel file
Cartella MeGa
https://mega.nz/#F!MzYChIpb!VeJrZm2udoaRTgUC057xGA
Prima di arrivare a Capodanno voglio condividere questo "capolavoro kitsch" che vidi da bambino al cinema (probabilmente in prima visione) e di cui ricordo chiaramente i commenti entusiastici di tutti i miei amici. Poi i "critici" dicano quello che vogliono ma se noi giocammo a McKenzie per mesi vuol dire che il film fu un successone, quantomeno nella nostra "nicchia di mercato". ;)
RispondiEliminaDella pellicola esistono due versioni: quella giapponese e quella internazionale. Quest'ultima, con un minutaggio maggiore, è quella che vi propongo e questo spiega perché la seconda lingua è l'inglese. Ora che lo sapete, divertitevi a guardare il labbiale degli attori giapponesi ed immaginatene le voci prima del doppiaggio americano. XD
Buon Divertimento!!! :D
Eh, mi hai proprio fregato stavolta, Ran! Anch'io pensavo a Matango o, in alternativa, ad Atragon e invece è arrivato l'altrettanto graditissimo Latitudine Zero... ricordo d'infanzia pari al tuo, con quei "giocosi" effetti speciali del mitico effettista del "Monster master" (come da dedica di Guillermo Del Toro in fondo ai titoli di coda di Pacific Rim, assieme a Ray Harryhausen) Ishiro Honda, quell'Eiji Tsuburaya fondatore della Tsuburaya Productions assai attiva ancora oggi con i vari -e praticamente del tutto ignorati da noi- Ultraman.
EliminaDopo questa mia breve digressione ti arrivi un enorme GRAZIE, ovviamente (e che kaiju)!! :D
A proposito, Ran, ho notato che il frame rate sembra essere 23.976 fps e non 25 (in effetti, il minutaggio è lo stesso dell'edizione U.S.A "Media Blasters" al netto della manciata di secondi riguardanti i credits aggiunti)...
EliminaSì, colpa mia, ho copia/incollato male i dati tecnici. >_<
EliminaQuesto rip ha avuto una gestazione molto travagliata e a 25fps "sfarfallava"! Ho provato di tutto per pulire l'interlacciamento forzatissimo con cui questo DVD (mediocrissimo!) era stato creato e l'unica soluzione è stata cambiare il frame rate. Non chiedetemi perché, visto che con altri titoli di qualità simile (ad es. Anatomia di un rapimento di Kurosawa) questo turcchetto non ha sortito alcun miglioramento. Mah.
Ovviamente ho dovuto riallineare le due tracce audio che, con un vero colpo di fortuna, si sono sistemate perfettamente. ^_^
Grazie per la segnalazione, corretto.
EDIT: mi sa che forse ho scritto una castronata! Non mi ricordo più se, alla fine, ho usato la traccia video corretta del DVD o quella originale USA, a cui potrei aver aggiunto quella audio italiana. Ora come ora, non so davvero più quale strada ho scelto, anche se sicuramente quella che mi piaceva di più. Scusate, non è la vecchiaia, è il rincoglionimento! ^__^
EliminaBeh, però non siamo rincoglioniti a tal punto da dimenticarci di fare gli auguri di BUON ANNO a tutti! ;-D
EliminaPer come ce lo hai presentato non possiamo non vederlo, anche a me piacciono i film di fantascienza degli anni 50 e 60, questo per me è inedito, grazie.
RispondiEliminaDi fronte a "trama ridicola, attori imbalsamati ed effetti speciali puerili" non possiamo che rimanere affascinati. Sulla SF d'antàn ne abbiamo già discusso ampiamente (specie con Giuseppe) e sappiamo ormai di trovarci d'accordo. Mi piace molto che utilizzi il termine "suggestione", a mio parere il vero metro per capire arte, musica, cinema, fumetti e quant'altro.
RispondiEliminaRimango piacevolmente stupito della proposta che ci fai: mi aspettavo qualcosa di totalmente giapponese (tipo Matango, per intenerci). In ultimo, ignoravo anche che Honda avesse collaborato così tanto con Kurosawa: anche questa è una piacevole sorpresa.
Grazie grazie grazie grazie per questo fuoco d'artificio di fine anno (o dobbiamo aspettarci altro?). Il vecchio zio Pietro
ps - dimenticavo, la puerilità delle suggestioni... "erotiche", viste anche nel Pianeta Proibito, non può che invitarci a sorridere. :-)
Eliminasn G R A Z I E
Eliminati ringrazio per tutte le piacevoli sorprese che ci hai dato
un F A N T A S T I C O 2018 a tutti gli amici del blog
buon ANNO bellagente