sabato 27 giugno 2020

Quadrophenia


Titolo originale: Quadrophenia
Nazione: UK
Anno: 1979
Genere: Drammatico
Durata: 115'
Regia: Franc Roddam
Cast: Phil Daniels, Leslie Ash, Phil Davis, Mark Wingett, Sting, Ray Winstone

Trama:
I Mods e i Rockers, le due principali bande giovanili britanniche degli anni '60, si preparano al gran giorno in cui si scontreranno, alla spiaggia di Brighton, senza esclusione di colpi. Jimmy è un mod duro e puro, veste un parka, guida una lambretta, ascolta rhythm and blues e cura il proprio taglio di capelli. Dentro di sé la rabbia, pronta ad esplodere, è alimentata dall'odio per un mondo incapace di comprenderlo e...

Commenti e recensione:
Per molti, Quadrophenia non è per niente un capolavoro.
Visto a distanza di tanti anni, ci si rende conto di quanto il film non sia pienamente riuscito: non ha una bella sceneggiatura, gli argomenti sono poco approfonditi, gli stati d’animo dei personaggi non vengono ben delineati, è discutibile il doppiaggio e, inoltre, Sting attore è inguardabile.
Eppure...
Quadrophenia è un cult movie. Uno di quei film usciti nel momento storico giusto, con la storia giusta e la colonna sonora perfetta!
Quadrophenia è un film generazionale, indissolubilmente legato ad un’epoca e ad un movimento di controcultura, o di subcultura, come quella dei Mod, tanto da esserne il manifesto e merita di essere giudicato in valore assoluto. Vederlo con gli occhi di oggi ci permette di valutarne i meriti artistici ma è sbagliatissimo, se non impossibile, svincolarlo dalla sua capacità di cogliere l’essenza di una generazione. Non è un caso se Quadrophenia si pone, già alla sua uscita in sala, come un’operazione nostalgica, impregnata di un senso forte di disillusione e di fine di un’era, incarnata dal finale del film.
Il valore archetipico di Quadrophenia sta proprio nella rappresentazione dell’idealismo dei Sixties, di quella rabbia adolescenziale, dell’esclusione e del fallimento, di quell’energia giovanile, dei ribelli senza causa, un filo conduttore che passa anche per i biker di Easy Rider e gli adolescenti "disturbati" di Cronache della bicicletta di Wakamatsu. Uno spirito di ribellione, un anelito a rompere i muri, un’insofferenza verso le autorità: il ministro che si sente al giornale radio, i genitori, il padre in canottiera, i datori di lavoro che realizzano spot pubblicitari patinatissimi, sono tutti l’immaginario vuoto del mondo borghese. È un crudo spaccato della generazione inglese degli anni ’60 (che poi sarà quella dei '70 nostrani) che si divideva fra i Mods, giovani ben vestiti sotto all'immancabile parka che guidavano scooter italiani come Lambretta e Vespa, ed i Rockers, seguaci del rock and roll americano anni ’50 dai giubbotti in pelle e le grosse motociclette. Una generazione che l’esordiente regista Franc Roddam non miticizza ma di cui, anzi, sottolinea l’assenza di ideali ed ambizioni e la vacuità delle loro azioni. Stili di vita da ribelli che non conducevano a niente, come constata sulla propria pelle il protagonista.
Quadrophenia è la seconda operazione cinematografica degli Who e voleva essere più controllata e personalizzata del Tommy del 1975. Con la sua uscita nel 1979, si colloca in un doppio distacco: sei anni dopo l’album omonimo (che è del ’73) ed ambientato quindici anni prima, all’incirca nel 1964, all’apice del movimento dei Mod, in contemporanea con i primi successi degli Who, che hanno interpretato quel movimento diventandone i portabandiera. Il maggior controllo è reso possibile, paradossalmente, anche dalla ricchezza ottenuta proprio dai proventi delle royalty del film di Ken Russel.
Quadrophenia è cucito sui nuovi gusti dei propri fan e si pone apertamente come un anti-Tommy, non più un musical stilizzato classico, con i numeri canori eseguiti dai personaggi fuori dal "recitativo", quanto piuttosto un film di narrazione puro dove però la musica assume un ruolo fondamentale.
A fine pellicola, o alla fine della sua ennesima visione, Quadrophenia è certamente molto più di un semplice "buon film", è la perfetta commistione di musica e tendenze culturali, spaccato della condizione giovanile di quegli anni ed osservatorio privilegiato su un mondo che, malgrado tutto, ha saputo reinventarsi e, forse, progredire. Forse.
Inutile soffermarsi oltremodo sulla colonna sonora, divenuta leggendaria. La trovate nella cartella insieme all'album originale che fu, a mio avviso, l’album più "Who" di qualsiasi altro lavoro degli Who. È molto più complesso di quello che può apparire ad una prima e superficiale lettura ed è, come questo film, da godere ed amare intensamente! :D


Audio: AC3 ITA+ENG
File Name: Quadrophenia.mkv
Codec ID: V_MPEG4/ISO/AVC
Resolution: [ Width: 720 Height: 384]
DRF medio: 21.613021
Deviazione standard: 3.530652
Frame Rate: 25 fps
Durata: 01:55:16 (6916.04 s)
Bitrate: 1800.042766 kbps
File size: 1.848.078 KB
Subtitles: ITA+ENG

Screenshots:











DVD Cover: compresa nel file
OST (Original Sound Track): compresa nella cartella
Album: compresa nella cartella
Cartella MeGa
https://mega.nz/folder/MQUHRQ7b#T6J5qUC8U0Z0HWS_7-eyeQ

5 commenti:

  1. Cari amici, ben ritrovati! Volevo immergermi ancora di più nel mio personalissimo revival quando mi sono reso conto di quanto fosse paradossalmente attuale questo film. E sì che parla di diverse generazioni fa! O forse è solo una innata sensazione che hanno tutti i vecchietti quando gli si ricorda la propria gioventù. ^_^
    In ogni caso: Buon Divertimento! :D

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    Risposte
    1. I decenni passano, ma i temi di fondo alla fine sono sempre quelli... e allora i ricordi si confondono con il presente, facendo sentire noi vecchietti un po' meno vecchietti (chissà, forse anche Sting la pensa così)! ;D

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  2. Un classico che mi riporta ricordi... mexicani! ;-)

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  3. sn G.R.A.Z.I.E.
    LEGGI MAIL ANKE IN SPAM URGENTE

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