Titolo originale: Tideland
Nazione: UK
Anno: 2005
Genere: Drammatico
Durata: 122'
Regia: Terry Gilliam
Cast: Jodelle Ferland, Jeff Bridges, Janet McTeer, Brendan Fletcher, Jennifer Tilly
Trama:
Alla morte per overdose di sua madre, l'undicenne Jeliza-Rose lascia la casa di Los Angeles insieme al padre Noah, un ex musicista rock fallito ed anche lui tossicodipendente, per una vecchia casa in mezzo alla campagna. Qui, alla morte del padre, la piccola inizia una nuova vita circondata da bizzarri personaggi, a metà tra sogno e fantasia, e...
Commenti e recensione:
Terry Gilliam è forse il più grande regista onirico vivente, capace di rappresentare il sogno e l'incubo, nonché tutte le sfumature intermedie. Alcune sue opere propendono più verso l'immaginario lieve ma non questa, compagna ideale di Paura e delirio a Las Vegas.
C'è un breve messaggio di Gilliam, che troverete nella cartella ed è da vedere prima del film, che serve per entrare nell'ottica giusta del suo lavoro più complesso: Tideland è la volontà del regista di entrare direttamente nel cervello della piccola protagonista in modo da filtrare tutte le atrocità del reale attraverso la sua innocenza. Una volta capito che è questa la chiave di lettura, l'obbiettivo riesce alla perfezione perché si ha davvero l’impressione che le fantasie prodotte dalla bambina costituiscano una sorta di "scudo" che la protegge, come noi, dai pericoli della realtà squallida e costellata di pericoli in cui è immersa. Personalmente trovo che si tratti di un fallimento comunicazionale perché dover spiegare, a cose fatte, come vada interpretato un film ritengo sia il peggior errore che possa fare un regista, anche se si chiama Terry Gilliam. Detto questo, una volta imboccato il giusto binario il film è strepitoso!
Tideland è un film anarchico ed onirico ma anche doloroso e, in molti casi, persino disgustoso pur essendo uno sguardo infantile sull'infanzia, età cara al regista perché sede principale ed irripetibile di quei deragliamenti dell'immaginazione di cui si compone tutto il suo cinema. A livello registico i vari piano sequenza, il caratteristico ondeggiare della camera ed i giochi di prospettive riescono nell'intento di ricreare uno psicotico Alice nel paese delle meraviglie, anche grazie all'ennesima prova d'autore di Nicola Pecorini, davvero straordinario nei colori.
Iconograficamente è una fiaba nera, molto ricca e provocatoria. C'è dentro Carroll ma anche Psycho di Hitchcock, testoline semi-Barbie surrealiste di Švankmajer, Buñuel del Cane andaluso e Walt Disney, l'adorato maestro di Gilliam (che è nato cartoonist) nello scoiattolo parlante; il tutto in un clima falsamente da Zazie di Queneau filtrato proprio da Pecorini con aggiunta fish-eye, dinamismo sublime da steady-cam fuori bolla ed un bel po' di acido lisergico.
Per quanto concerne il cast, Tideland può contare su pochissimi attori ma veramente capaci di rendere tutto surreale e visionario. Spicca la prestazione di Jodelle Ferland, di cui Gilliam è visibilmente innamorato, che restando sempre in scena riesce a rendere benissimo la parte della bambina innocente ma con velati stralci si schizofrenia (sopratutto nelle scene dei suoi dialoghi con le teste mozze delle bambole), eccezionale nel camminare sul filo tra l'essere insopportabile oppure irresistibile. L'affianca un grande Brendan Fletcher che evita, con naturalezza prodigiosa, il ridicolo involontario che rischiano tutti i ruoli che prevedano handicap mentali. Per qualche strana anomalia, l'attore più famoso, quel Jeff Bridges notoriamente feticcio di Gilliam che qui ci regala una sorta di Drugo Lebowski andato a male, risulta essere decisamente poco sfruttato (la maggior parte del tempo è morto) però quando recita è veramente degno della sua fama.
Tideland è un film senza compromessi, allo stesso tempo crudele e tenero, poetico e scandaloso, maturo ed infantile, che affronta temi profondi (eroina, anoressia ed overdose, terrorismo, necrofilia e putrefazione della carne, petomania, pedofilia e violenza ai minori, follia, lobotomia ed esoterismo) con la leggerezza di una favola, gridando un grade SÌ alla vita. Ma attenzione! Tutto questo è vero solo se si accettano le premesse di Gilliam, altrimenti la caduta non sarà quella lieve e poetica di Alice nella tana del coniglio ma quella del dannato che sprofonda nei gironi infernali. Visto nel modo giusto è un'avventura emozionante ed unica, un viaggio alla scoperta di un modo di guardare la realtà che credevamo d'avere dimenticato per sempre, quindi è da vedere assolutamente... ma senza sbagliar binario! :D
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DRF medio: 20.396533
Deviazione standard: 3.648292
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Durata: 01:55:08 (6907.56 s)
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Subtitles: ITA+ENG
Screenshots:
DVD Cover: compresa nel file
Cartella MeGa
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Questo film è davvero complesso e, la prima volta che l'ho visto, l'ho visto proprio con gli occhi sbagliati; c'è voluta la breve introduzione che ho trovato tra gli extra del DVD per capire il mio errore. Che poi, "mio" è tutto da valutare, visto che Gilliam ci ha sicuramente messo del suo e, se avesse lavorato meglio, forse il suo bellissimo film sarebbe stato apprezzato di più dal pubblico, dalla critica e dalla distribuzione. Non è un caso se sia arrivato in Italia ben due anni dopo la sua uscita. Sarebbe bastato che "incollasse" quel piccolo cappello direttamente all'inizio della pellicola ed avrebbe indirizzato la visione di tutti i suoi spettatori nella direzione giusta fin dal primo momento, garantendosi il successo che avrebbe meritato. Ma si sa, Gilliam e Compromesso non sono mai andati d'accordo.
RispondiEliminaForse sto barando dandovi questa dritta perché, magari, il regista ha fatto questa scelta proprio per scremare i meritevoli dagli altri ma mi perdonerete se voglio che godiate di un capolavoro invece di subire un martirio. ^__^
Carissimi amici, buona settimana e: Buon Divertimento! :D
Ah, ma un capolavoro può ANCHE essere un martirio (nel senso dell'impegno richiesto allo spettatore per arrivare alla fine dell'opera), caro Ran! ;-)
EliminaTideland? Chiaramente un film da vedere in "modalità Gilliam", quella che lui con tutta probabilità doveva aver già dato per scontata da parte del suo pubblico, senza quindi avvertire la necessità di doverlo "accompagnare" alla visione. Insomma, a me quel cappello sa tanto di qualcosa di impostogli dall'alto: nel momento stesso in cui indirizzi la visione degli affezionati spettatori (credo poco al pubblico generalista, nel caso del grande Terry) che ti conoscono e apprezzano per tutto quello che hai dimostrato di saper fare negli anni, è come se ti fosse venuta meno la fiducia nella loro autonoma capacità di giudizio... e questo non mi sembra proprio da lui.
sn G.R.A.Z.I.E.
RispondiEliminaCiao
akkiappato e mai visto, pero nn garantisco di arrivare alla fine del film...
grz 1.ooo
^__^ Posso capirti, non è molto leggero, ci vuol la giusta predisposizione. Divertiti. :D
Eliminasn G.R.A.Z.I.E.
Eliminaciao molto particolare voto .... NI
La clip che spiega la motivazione del regista fa pandant col resto
grz x aver messo a disposizione il titolo
un saluto a tti.
^_^ Ti avevo avvertito, non è un film facile. Personalmente trovo sia un capolavoro ma io sono sempre stato un po' strano. XD
EliminaCaro Ranmafan, se volevi attirare la mia attenzione, ci sei riuscito pienamente. Premetto che è un film a me completamente sconosciuto di cui nemmeno il titolo alberga nella mia memoria. Poi, la tua introduzione non può che suscitare la mia innata tendenza alla pippa mentale, una roba un po' alla Moretti: sarà meglio vederlo come lo ha concepito Gilliam, senza introduzione, o seguire i consigli del vate? In tutto ciò non aiuta affatto il commento di GRAZIE, qui sopra.
RispondiEliminaQuello che amo del cinema è proprio la sua "immobilità", e mi scuso per la contraddizione semantica. Intendo dire che, una volta girato, il film è un'opera immutabile (nella sceneggiatura, nel montaggio e così via) nel bene e nel male. Non è come il teatro che vive di continuo divenire e che è legato al "qui ed ora" della rappresentazione dal vivo (ed è per questo motivo che gli preferisco la settima arte...). Ho sempre osteggiato i rimaneggiamenti di pellicole, spesso anche i nuovi doppiaggi. Sopporto a mala pena il director's cut... :D
Intanto che ci penso, lo scarico, cercando di ritagliarmi il tempo per un "film difficile". Grazie mille, veramente.
il vecchio zio Pietro
ps - due cose voglio aggiungere: hai risvegliato in me una sopita anima da cineforum, e di questo ti ringrazio. Ma hai commesso la leggerezza di citare Svankmajer... E questo potrebbe avere conseguenze sugli amici che frequentano i nostri blog! XD XD XD
sn G.R.A.Z.I.E.
Elimina@VZP
NI ... e il mio voto,
Ti ricordo ke cio che X me puo essere passabile x altri e SPETTACOLARE...
Un saluto a tti,
ripeto grz x aver messo a disposizione il titolo