Titolo originale: La rosa di Bagdad
Nazione: ITA
Anno: 1949
Genere: Animazione
Durata: 71'
Regia: Anton Gino Domeneghini
Trama:
Amin, suonatore alla corte del Sultano, è innamorato della principessa Zeila che lo ricambia, ma il perfido visir Giafar, che vede nel matrimonio con Zeila il mezzo per impadronirsi del regno, ben sapendo che la principessa non lo acconsentirebbe mai alle nozze, si fa aiutare dal potente mago Burk e...
La rosa di Bagdad è il primo lungometraggio di animazione europeo e già solo per questo ha diritto ad un posto d'onore nelle antologie del Cinema. E non state a sentire quelli che vi diranno che è stato preceduto da Le avventure del principe Achmed di Lotte Reiniger del 1926, o dal perduto El apòstol di Quirino Cristiani del 1917, perché quelli erano realizzati in cutout animation e, francamente, non possono essere equiparati a questo gioiello. Non considero nemmeno I fratelli Dinamite di Nino Pagot, che fu sì registrato in SIAE due anni prima ma solo grazie ad un cavillo, visto che erano a circa metà della produzione, ed infatti uscì in contemporanea allo stesso Festival del Cinema. Non fraintendetemi, è un bellissimo film ma di una qualità artistica e tecnica molto inferiore ed infatti non venne mai paragonato ai lavori della Disney.
Il capolavoro di Domeneghini, invece, è stato subito ammirato in tutto il mondo: in Olanda è ancora uno dei cartoni più popolari del dopoguerra e nel mondo anglosassone, grazie anche al doppiaggio della principessa Zelia da parte di una sedicenne ma già magnifica Julie Andrews, ottenne un ottimo successo. Peccato che, come al solito per colpa di una distribuzione particolarmente miope, in Italia non andò così bene e gli incredibili sforzi del team di Domeneghini non ebbero seguito, altrimenti oggi saremmo potuti essere alla pari con l'animazione degli Stati Uniti e del Giappone. (Ogni tanto qualcuno ci ha riprovato ma gli investimenti richiesti alla realizzazione di questi film "per bambini" hanno sempre terrorizzato i nostri tirchissimi produttori e soloni della settima arte. Aperta e chiusa parentesi >_<).
La storia della realizzazione di questa pellicola è talmente interessante da meritare un film tutto suo!
La guerra causò enormi difficoltà alla produzione: nel '42 lo studio di Milano venne distrutto durante i bombardamenti alleati e tutta la troupe, con relative famiglie, fu fatta evacuare in un paio di ville in provincia di Brescia. Purtroppo erano abbastanza vicine ad una stazione ferroviaria per cui anche queste subirono diversi attacchi degli Spitfire, come da consuetudine dell'epoca.
Solo verso il '47 le migliaia di disegni prodotti furono inviati, per mancanza in Italia di attrezzature adeguate, nei laboratori della Stratford Abbey Films, unici rimasti in Europa occidentale a poter gestire il Technicolor e sopravvissuti ai Blitz solo perché spostati in tutta fretta da Londra a Stroud.
Durante i due anni di permanenza lì, i disegni e gli spezzoni di filmato già realizzati furono molto probabilmente visti anche da Walt Disney, che non lontano stava girando L'isola del tesoro, anch'esso in Technicolor, e ne prese (si dice) non pochi spunti per il suo Cenerentola del 1950. ^_^
Gli artisti de La rosa di Bagdad saccheggiarono bonariamente Le mille e una notte ma trassero più di un’ispirazione dall’irraggiungibile Biancaneve, dalla vis comica e lo stile caricaturale de I viaggi di Gulliver (1939) di Dave Fleischer e, soprattutto, da Il Ladro di Bagdad del 1940, uscito a lavori appena iniziati: i Jafar, così come il Califfo Oman ed il Sultano di Bassora sono praticamente identici. Niente di grave ovviamente, il Jafar di Aladdin del 1992 è ancora uguale, così come il sultano, ed ormai è persino difficile capire da quale fonte siano stati copiati. XD
Finalmente le pellicole arrivarono in Italia nel 1949 e vennero presentate al Festival di Venezia di quell'anno, vincendo senza discussioni il primo premio assoluto nella sezione Ragazzi, stracciando il film dei Pagot.
Se stilisticamente ed artisticamente La rosa di Bagdad non ha nulla da invidiare ai titoli d'oltreoceano, la trama soffre un pochino di un minutaggio insufficiente (probabilmente anche per necessità di budget), qualche minuto in più forse avrebbe permesso una migliore gestione del finale ma resta comunque un film godibilissimo ed adatto alla visione sia dei bambini che degli adulti.
È da vedere? Senza il minimissimo dubbio!!! :D
Tantissimi Auguri di